Lo scorso 17 luglio 2024, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito del coordinamento delle indagini relative ad una rapina a mano armata avvenuta a Catania il 2 luglio scorso, ha emesso decreto di fermo di indiziato nei confronti di Fulvio Antonino Amante (classe 2003), già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa e Gabriele Tosto (classe 2002) in quanto entrambi gravemente indiziati, di essere stati, in concorso tra loro, gli autori dei reati di rapina a mano armata e dei correlati reati, posti in essere per attuare la rapina, di tentato omicidio, nonché di porto ed illegale detenzione di armi.
Le indagini, coordinate dall’Ufficio ed eseguite dalla Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile etnea, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come gli indagati sarebbero stati, in concorso tra loro, gli autori di una rapina a mano armata, commessa nella zona della Scogliera e poi trasmodata, a cagione della reazione della medesima vittima, in tentato omicidio in suo danno.
Le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione, giunta lo scorso 2 luglio, intorno alle 6:14, alla Sala Operativa della Questura di Catania, con cui si rappresentava che un uomo era giunto in un nosocomio cittadino, in quanto attinto da un colpo di arma da fuoco alla coscia sinistra.
Da una prima ricostruzione degli accadimenti si appurava che la vittima, uscita da casa su un’auto, veniva subito dopo bloccata da due soggetti a bordo di uno scooter e che, per la resistenza opposta all’azione predatoria, concretizzatasi nel riuscire a togliere la mascherina a colui – poi identificato nell’indagato Fulvio Antonino Amante – che, armato di pistola, gli strappava dal polso sinistro un orologio, marca Rolex, del valore di circa 40.000 euro, era stato attinto alla coscia sinistra, da un colpo esploso da breve distanza, riportando una ferita trapassante con prognosi di 15 giorni.
Le attività investigative, concentratesi nel quartiere di “Picanello” (limitrofo alla zona della Scogliera), basate principalmente sulla disamina di videogrammi estrapolati dai numerosi sistemi di video sorveglianza, pubblici e privati, permettevano di ricostruire le fasi antecedenti alla commissione dei fatti ed in particolare un sopralluogo preliminare, effettuato l’1 luglio 2024, dall’indagato Gabriele Tosto.
Determinante ai fini dell’emissione del fermo è stato il rinvenimento, ad opera dei Falchi della locale Squadra Mobile, dello scooter, utilizzato per la rapina e di uno smartphone, in forza di una chat, risalente alla notte del 2.7.2024, nel corso della quale si alludeva in modo esplicito ai fatti delittuosi.
I successivi approfondimenti, anche di natura tecnica, contraddistinti da attenti monitoraggi dei social network, hanno, inoltre, permesso di acquisire ulteriori indizi nei confronti dei due indagati, poi avallati, nella fase esecutiva del fermo, da quanto rinvenuto nel corso delle perquisizioni domiciliari svolte nei confronti dei due indagati, con il rinvenimento e sequestro dei capi di abbigliamento indossati dal Tosto durante il sopralluogo preliminare dell’1 luglio e di due giubbotti anti-proiettili e di una fondina.
Espletate le formalità di rito, entrambi gli indagati venivano tradotti, a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente, nella Casa Circondariale di Piazza Lanza e poi sottoposti, in conformità a richiesta, alla misura della custodia cautelare in carcere, seppure senza convalida del provvedimento di fermo.
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