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Catania, provocarono ustioni gravi a due persone con la benzina: restano in carcere due donne

Le due sono accusate di tentato omicidio pluriaggravato

Il 27 settembre 2024, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito del coordinamento delle indagini relative al ferimento di due donne avvenuto in questo Capoluogo il pomeriggio del 26 settembre, ha emesso decreto di fermo di indiziato nei confronti di Agatina Vitanza, nata a Biancavilla, classe 1982, e Gennamari Rosa Alessandra, nata a Catania, cl. 1982, già sottoposta all’obbligo di dimora per altro procedimento in quanto gravemente indiziate entrambe di avere commesso il reato di tentato omicidio pluriaggravato.

Le indagini scaturite da una segnalazione dei sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come le indagate sarebbero state le autrici di atti idonei a cagionare la morte di due persone, determinandone per entrambe gravi lesioni consistite per una in “ustioni di secondo grado al volto, in regione frontale con bruciature dei capelli, al collo, alla mano sinistra, al torace anteriormente, all’ascella sinistra, al braccio destro, alla regione posteriore del collo; presenza di ustioni di primo grado nella regione superiore dell’addome e/o torace” , con correlato pericolo di vita; per l’altra in , “ ustioni di secondo grado da fiamma all’arto superiore destro”, con prognosi di 12 giorni.

Dalle iniziali informazioni assunte dal personale della specializzata cellula operativa della Squadra Mobile, che tratta i reati contro la persona, si è risaliti da subito al luogo teatro degli eventi, ricadente in zona prossima alla via Umberto e a comprendere come un’accesa lite tra due gruppi di donne, fosse degenerata in un’aggressione, nel corso della quale era stata lanciata della benzina addosso a due delle protagoniste , appiccando poi fuoco con un accendino, come riscontrato dal rinvenimento e sequestro, effettuato, con il supporto di personale specializzato della Polizia scientifica, di un accendino di colore verde-nero, verosimilmente utilizzato per appiccare il fuoco, e dei resti di una bottiglia in plastica, interamente combusta, all’interno della quale era stata introdotta della benzina.

Grazie alle escussioni di persone presenti ai fatti e alla disamina di immagini estrapolate da sistemi di video sorveglianza allocate sui luoghi prossimi agli eventi, si è potuti risalire sia alla dinamica, sia alla genesi degli accadimenti, specificatamente riconducibile a pregressi screzi di natura sentimentale intercorsi, nella medesima giornata dei fatti, tra ragazzine minorenni legate da rapporti di parentela con talune delle protagoniste della vicenda.

In relazione a tali fatti, la Vitanza e la Gennamari sono state entrambe sottoposte al fermo di indiziato di delitto venendo prima condotte agli Uffici della locale Squadra Mobile e, successivamente, ultimati gli atti di rito, associate alla casa circondariale catanese di “Piazza Lanza”.

Il compendio indiziario raccolto ha poi permesso all’Ufficio di Procura, di richiedere, seppure in una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, al competente Giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo, poi disposto in esito all’udienza di convalida, in uno all’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.


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