Contrasto all’illegalità diffusa, ai furti di energia elettrica e alla diffusione della droga tra i giovani nel centro storico della città.
Nella serata, oltre 30 Carabinieri dell’Arma di Piazza Dante e della Compagnia di Intervento Operativo – C.I.O. – del 12° Reggimento “Sicilia”, di propria iniziativa, secondo le direttive emanate dal Comando Provinciale di Catania, hanno messo in atto un articolato servizio coordinato di controllo del territorio tra le vie del popoloso quartiere di San Cristoforo, finalizzato appunto a prevenire e reprimere questi fenomeni delinquenziali.
In una prima fase delle attività i militari dell’Arma, avvalendosi altresì della collaborazione dei colleghi e del personale specializzato della società elettrica Enel, lungo la via Plebiscito, hanno denunciato a piede libero una 41enne del posto, che aveva manomesso il contatore della propria abitazione.
La donna aveva infatti realizzato un artigianale bypass allacciandosi direttamente alla rete elettrica pubblica, causando ammanchi alla società per circa 8mila euro.
Questa condotta, oltre ad essere fuori legge, è assolutamente pericolosa per l’incolumità dei residenti, poiché la manomissione dei contatori, mediante l’introduzione di un cavo elettrico per realizzare l’allaccio abusivo, esclude tutti i dispositivi antinfortunistici, con grave rischio di corto circuiti responsabili, talvolta, di vere e proprie esplosioni.
In un secondo momento, sono stati invece svolti dei controlli alla circolazione stradale, al fine soprattutto di combattere quelle condotte irresponsabili di guida che possono seriamente mettere a repentaglio la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Saturando con numerosi posti di controllo le strade del quartiere, i Carabinieri hanno quindi sia elevato sanzioni per 3.600 € circa, controllando 46 persone e 26 veicoli, che sottoposto a sequestro 3 veicoli (guida senza casco, mancata copertura assicurativa, mancata revisione periodica).
In particolare, durante le attività preventive, 2 automobilisti sono stati segnalati dal punto di vista amministrativo alla Prefettura quali “assuntori di sostanze stupefacenti”, perché avevano a bordo circa 9 grammi di marijuana.
Al riguardo, va sottolineato che la marijuana può provocare gravi incidenti stradali, perché l’uso di questa sostanza altera la capacità di giudizio e varie altre capacità essenziali per la guida, come la concentrazione e i tempi di reazione. Sotto l’effetto di questa droga, può quindi diventare difficile calcolare le distanze, come anche reagire a segnali e suoni.
La marijuana è la droga più frequentemente riscontrata nelle analisi fatte in occasione di incidenti stradali mortali e, già da sola, basta a raddoppiare il rischio di provocare un sinistro: in combinazione con alcool e altre droghe questo rischio aumenta in maniera esponenziale. Questo tipo di droga, da molti considerata “leggera” è, in realtà, un pericolo per la salute propria e, quando ci si mette alla guida, anche per quella degli altri.
Queste riflessioni sono state chiaramente condivise con gli interessati da parte dei Carabinieri, che nella loro quotidiana attività preventiva e repressiva, non perdono mai l’occasione per far comprendere i rischi e le conseguenze connessi a questi tipi di condotte.
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