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Catania, passa dall’obbligo di firma al carcere

L’uomo sarebbe riuscito a sottrarre a ignari cittadini le carte di credito dopo delle operazioni compiute in un bancomat di un ufficio postale e di un istituto bancario

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Centrale” hanno eseguito un provvedimento di aggravamento della pena per un catanese di 54 anni.

La Corte d’Appello di Catania ha disposto infatti la sostituzione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria con la custodia in carcere, in considerazione della condotta tenuta dall’uomo.

Nello specifico, dopo un periodo di un anno di carcere, a seguito di una rapina, per la quale era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, per l’uomo era stata disposta la misura alternativa alla carcerazione dell’obbligo di firma. Da un’attività di indagine, però, sono emersi gravi indizi di colpevolezza per due furti che l’uomo avrebbe commesso nel corso dei primi mesi dell’anno, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, entrambi nel Comune di Vittoria.

L’uomo sarebbe riuscito a sottrarre a ignari cittadini le carte di credito dopo delle operazioni compiute in un bancomat di un ufficio postale e di un istituto bancario.

Grazie all’incrocio tra la visione delle immagini delle videocamere degli sportelli di prelievo e le denunce presentate dalle vittime, si è giunti all’identificazione dell’autore dei furti.

Tali attività delittuose sono state commesse mentre l’uomo stava beneficiando della misura alternativa al carcere, ossia l’obbligo di recarsi presso il Commissariato di Polizia in determinati orari e in giorni specifici. Alla luce delle condotte tenute dall’uomo, la Corte d’Appello ha disposto la sostituzione della misura con la detenzione in carcere, anche per prevenire il concreto rischio di ulteriore recidiva.

Pertanto, gli agenti del “Centrale”, dopo aver rintracciato il 54enne nella sua abitazione, l’hanno condotto negli Uffici di Polizia per gli adempimenti di rito e, successivamente, in carcere.


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