“Giornata di assurda follia nel carcere Piazza Lanza di Catania, con agenti di Polizia Penitenziaria contusi dopo le violenze un detenuto. Basta! È ora della tolleranza zero!”. Dura presa di posizione da parte di Francesco Pennisi, delegato nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo il grave episodio avvenuto nella Casa circondariale di Piazza Lanza, domenica scorsa.
“Ennesima aggressione nel carcere di Catania “Piazza Lanza”. Cinque agenti di Polizia Penitenziaria sono stati vittime della violenza attuata da un detenuto originario del Ghana che, nella tarda serata di domenica, ha colpito prima con una testata l’agente del reparto e dopo, con calci e pugni, gli altri colleghi intervenuti per bloccare il soggetto ormai fuori controllo”, spiega. “Tra l’altro, durante le già menzionate concitate fasi, è avvenuto anche un blackout dell’energia elettrica: il carcere è rimasto al buio per circa un’ora, visto il mancato funzionamento del gruppo elettrogeno. Anche in tali precarie condizioni, il personale di Polizia Penitenziaria è riuscito a gestire il serio evento critico. Purtroppo, tutti e cinque, a causa delle contusioni riportate, hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria. Le quotidiane grida d’allarme del SAPPE continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime ai poliziotti feriti a Catania Piazza Lanza “la solidarietà e la vicinanza del SAPPE” ed evidenzia come le intolleranze del detenuto ed il grave episodio da lui provocato è “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP, che assistente silente ed indifferenze a queste continue violenze. Bene l’ipotesi di configurare come aggravante l’aver posto in essere atti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma io credo si debba andare oltre, destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione ed espellere tutti i detenuti stranieri oggi presenti nelle carceri italiane (oltre 18mila) per far scontare loro la pena nelle prigioni dei loro Paesi: altro che tolleranza assurda che c’è in Italia!”.
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