A seguito di complesse investigazioni svolte dai CC del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania – Fontanarossa – coordinate da questa Procura della Repubblica, i predetti militari hanno dato esecuzione ad un Decreto di Sequestro ai fini dell’eventuale confisca, emesso dal locale Tribunale – Sez. Misure di Prevenzione, nei confronti di Salvatore GIUFFRIDA, detto “Turi” gummista”, 49 enne Catanese, attualmente detenuto .
L’attività ha preso avvio a seguito delle indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo da settembre 2020 a marzo 2021e coordinate da questa Procura della Repubblica, che avrebbe permesso di delineare, sulla base d’indizi da verificare in sede giurisdizionaic, l’esistenza di una collaudata organizzazione, costituita da 45 persone, dedita alla commissione di furti, estorsioni e ricettazioni, nonché, come sarebbe emerso da un secondo fione investigativo, di un significativo canale di traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere “San Giorgio” con il coinvolgimento a vario titolo di 30 persone.
E’ questo il contesto operativo, cristallizzato negli anni dalla Procura e dagli investigatori, che ha fornito gli elementi necessari all’emissione da parte del Tribunale di Catania dell’odierno provvedimento, sulla base del quale è stato disposto il sequestro ai fini dell’eventuale confisca di un appartamento ed annesso garage per complessivi 270 mq, con un valore di mercato di circa 300 mila euro, nonché una misura di congelamento dei conti correnti e sequestro “per equivalente” di denaro per un ammontare di ulteriori 45 mila euro.
In particolare, gli elementi raccolti avrebbero consentito di dimostrare la sua “pericolosità sociale” del destinatario di tale misura di prevenzione, in quanto indiziato dio appartenere
ad associazione a delinquere di stampo matioso, indiziato del reato di associazione dedita al traffico di sostane stupefacenti, oltre ad essere soggetto che vive, anche in patte, del provento di attività delittuose.
In particolare, gli approfonditi e dettagliati accertamenti patrimoniali svolti dagli investigatori dei CC e da questa Procura, e la disamina delle attività economiche del Giuffrida e del suo nucleo familiare tra il 2010 ed il 2021, avrebbero consentito di documentare la sproporzione tra la capacità reddituale dei predetti soggetti e l’ingente valore dei beni nella disponibilità del soggetto sottoposto a procedimento di prevenzione (nel caso min esame il Giuffrida) che, sulla base del sistema normativo vigente, rappresenterebbero, di conseguenza, il reimpiego di guadagni conseguenti ad attività illecite.
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