Un’odissea quella vissuta ieri da un medico catanese a cui, smontando dal turno in ospedale e mentre si trovava in un supermercato della città etnea, hanno rubato un cellulare. Il nostro lettore ha impiegato un intero giorno cercando di sporgere denuncia e il suo sfogo al nostro giornale è amaro. Il trentenne si è prima recato al Commissariato di Nesima trovando il primo ostacolo: agente in ferie per tutta la settimana e nessuna possibilità di fare denuncia. Seconda tappa la Questura di Catania in piazza San Nicolella. Arrivato alle 12:30 trova 7 persone in attesa, la prima in fila dalle 8 della mattina.
“Anche qui pare mancasse il funzionario – ci racconta il giovane medico – molti turisti in attesa di fare denuncia di furto e nessuno che sapeva dare delle indicazioni sui tempi”. A questo punto, senza scoraggiarsi, si reca al Comando dei Carabinieri in piazza Dante. Trova la porta chiusa, bussa e gli viene comunicato che il Brigadiere non c’è e non è possibile quindi fare denuncia.
“Una situazione surreale, mi serviva la denuncia per riavere il mio numero e anche per bloccare il telefono. In cinque ore nessuno aveva saputo darmi una soluzione”. Infine fa un tentativo alla Polizia postale e qui, finalmente e nonostante non sia di loro competenza, riesce a sporgere denuncia di furto. “È scoraggiante, non solo vedere tanti turisti vittime dei furti più disparati: a chi avevano rubato i fari dell’auto a noleggio, a chi la macchina, persino una giacca. Per di più nessun aiuto concreto dalle forze dell’ordine che ci mandavano da una parte all’altra della città come trottole. Catania sta diventando invivibile”, conclude il medico.
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