I lavoratori della Pubbliservizi si riuniranno in assemblea lunedì 6 marzo e a partire dalle 9,30 organizzeranno un sit-in di fronte al Palazzo Ex Esa di Catania (Via Beato Bernardo 5).
L’iniziativa parte da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIL Trasporti di Catania perché se da un lato la futura nascita di una società speciale in seno alla Città Metropolitana potrebbe garantire la tutela occupazionale per 333 dipendenti che oggi fanno i conti con un licenziamento imminente, dall’altro i sindacati non ne giudicano ancora chiari tempi e metodi di realizzazione.
Già lo scorso 1 marzo, la Filcams Cgil di Catania-Caltagirone insieme alla Fisascat Cisl e Uiltrasporti sono stati convocati per un’ audizione in Commissione Bilancio dell’Ars e hanno avuto occasione di ribadire di fronte agli assessori regionali Falcone (Economia) e Messina (Autonomie locali) la necessità che la nuova Società speciale nasca corredata da precise garanzie economiche e finanziarie. È stato comunicato che la Corte dei conti si è dichiarata “non di competenza” sulla nascita della società e questo potrebbe accelerare i tempi ma per i sindacati sono proprio questi a non essere chiari; neppure è chiaro come sarà regolato il periodo di transizione tra un’ azienda e l’altra, così come la continuità di svolgimento dei servizi pubblici essenziali della Città metropolitana di Catania.
Spiegano lo stato attuale della vertenza il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo e il segretario generale della Filcams Cgil di Catania e Caltagirone, Davide Foti.
“Lunedì ribadiremo le nostre priorità e cioè la continuità lavorativa e contrattuale per i lavoratori, oltre al rispetto delle clausole sociali e di salvaguardia delle leggi e del Contratto Nazionale. Nonostante le interlocuzioni avute in commissione ARS con gli assessori regionali presenti, rimangono incognite sul futuro passaggio dei lavoratori e soprattutto sulle condizioni economiche e normative. – spiegano De Caudo e Foti- Anche l’entità dei fondi che la Città metropolitana investirà nel futuro contratto di servizio sono un’incognita, visto che si dovrebbe garantire non solo l’attuale costo del lavoro ma anche l’acquisto di strumenti e beni utili per svolgere il servizio. Oggi mancano persino le dotazioni minime per la sicurezza dei lavoratori. Manca un’ interlocuzione diretta e forte con l’attuale commissario straordinario Mattei, che dovrebbe condividere con le parti sociali la bozza di statuto. Ma questa bozza al momento non prevede aspetti fondamentali come il pulimento e la gestione museale a cui si aggiunge una generale denominazione di servizio di guardiania che lascia spazio all’ esclusione del servizio di portierato. Rimaniamo in attesa della nomina di un commissario ad acta che approverà il testo di statuto oggi palesemente incompleto anche dal punto di vista di applicazione del contratto nazionale di lavoro”.
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