Il trapper neomelodico Vincenzo Pandetta, in arte Niko, è stato arrestato a Milano dalla Polizia in esecuzione di ordine di carcerazione per una condanna a 4 anni per spaccio ed evasione. Verdetto divenuto definitivo lo scorso 11 ottobre quando la Cassazione ha respinto il ricorso dei legali del cantante.
Il 31enne catanese dopo aver pubblicizzato la notizia della sua condanna sui social si era sottratto al provvedimento, ma è stato rintracciato in zona Quarto Oggiaro dagli agenti della Sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile di Milano.
Era da qualche giorno a Milano in una stanza di un B&b preso in affitto dal suo manager. È qui che gli agenti della Squadra mobile di Milano hanno rintracciato Niko Pandetta. Intorno alle 9 il trapper-neo melodico è uscito incappucciato insieme al suo collaboratore di 33 anni ed è salito su un’auto guidata da un terzo uomo di 38 anni con precedenti per falso. I poliziotti lo hanno seguito e poi bloccato mentre la macchina era incolonnata nel traffico in via Lessona all’angolo con via Aldini. Addosso Pandetta aveva 12mila euro in contanti. È stato accompagnato in questura in attesa del trasferimento in carcere.
“Ho appena firmato un contratto discografico milionario” ha detto agli agenti della Squadra mobile di Milano il trapper neomelodico Niko Pandetta quando è stato bloccato. “Sarei tornato a breve per consegnarmi”, ha poi aggiunto agli investigatori della prima sezione Criminalità organizzata e latitanti, diretti da Marco Calì e guidati da Nicola Lelario. Erano stati i loro colleghi della Mobile etnea a segnalare la possibile presenza di Pandetta nel capoluogo lombardo dopo averlo cercato nei giorni scorsi senza successo a Catania dove risiede regolarmente. Dal giorno della sentenza della Cassazione il cantante aveva commentato sui social la sua imminente carcerazione. “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”, scriveva in uno di questi. Nell’ultimo pubblicato sul suo profilo Instagram si era fatto fotografare dietro a delle sbarre con la geolocalizzazione al carcere milanese di Opera.
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