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Catania, Fsp: “Polizia di Frontiera al collasso, appelli inascoltati”. Interruzione delle relazioni sindacali con il Direttore della 7^ Zona e stato di agitazione

Proclamato lo stato di agitazione per il raggiungimento della tutela della dignità professionale dei lavoratori e delle prerogative sindacali

“La carenza di organico presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera ‘Aerea e Marittima’ di Catania, ripetutamente evidenziata dalla Fsp Polizia che ha inutilmente chiesto un riassetto organizzativo dell’ufficio, è ormai tanta e tale che i disagi subiti dai poliziotti non sono più sopportabili. Ma ancor più grave è la percepita mancanza di confronto, di ricerca di soluzioni condivise, di presa in carico delle difficoltà del personale, e di rispetto del ruolo della rappresentanza sindacale – che la Fsp svolge con coscienza e serietà -, che ha portato i colleghi della Segreteria di Catania a interrompere le relazioni sindacali con il Direttore della 7^ Zona Polizia di Frontiera. I poliziotti non sono pedine da spostare di qua e di là senza riguardo per le loro esigenze e i loro diritti. E il Sindacato non è un branco di persone che non hanno da fare e che vanno convocate ‘pro forma’ per fargli piovere addosso le decisioni, tanto più se esse risultano senza senso. E’ ora di fermarsi a riflettere come agire nell’interesse e nel rispetto di tutti”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito della delicata situazione venutasi a creare in Sicilia, dove la Segreteria di Catania ha interrotto i rapporti sindacali con il direttore della 7^ Zona Polizia di Frontiera, proclamando lo stato di agitazione per il raggiungimento della tutela della dignità professionale dei lavoratori e delle prerogative sindacali.

“Abbiamo provato con massima lealtà e spirito collaborativo – spiega Giuseppe Sottile, Segretario Fsp Catania -, a cercare un confronto con la dirigenza, chiedendo quasi ‘disperatamente’ di effettuare un riassetto organizzativo per porre rimedio alla crisi che si sta verificando negli uffici, ma abbiamo trovato un ostinato e inspiegabile immobilismo, col perdurare di disagi insostenibili per i colleghi. A causa della scarsità di risorse umane, l’attuale assetto non consente ai poliziotti di assolvere ai propri compiti secondo i criteri di efficacia ed efficienza, né si può continuare a impiegarli non tenendo conto di ruoli e qualifiche. Si rischia il collasso per il netto squilibrio tra esigenze di maggiore sicurezza ed esiguità di un organico – di età media di 50 anni – in buona parte prossimo alla quiescenza. Lo Scalo Aereo di Catania, oltre ad avere esteso la propria superficie dei piazzali aeromobili, ha visto un incremento esponenziale di passeggeri in transito negli ultimi anni, che hanno fatto schizzare l’aeroporto al 5° posto tra gli scali nazionali (10.099.441 di passeggeri in transito nell’anno 2022). Lo stesso dicasi per lo Scalo Marittimo, dove per coprire i servizi essenziali bisogna affidarsi a sacrifici dei poliziotti. Capita spesso che alcune attività vengono pianificate pur sapendo che il servizio non può concludersi entro le sei ore del turno, per cui i poliziotti sono costretti a uno straordinario emergente per situazioni che invece sono programmabili e prevedibili, benchè la norma preveda che lo straordinario è consentito solo per esigenze eccezionali, imprevedibili e non programmabili. Oltre tutto l’enorme carenza di organico e la mancanza di un nuovo assetto hanno determinato la ‘morte del controllo del territorio’ nell’area portuale, meta di croceristi e di catanesi che frequentano il porto turistico e la movida. Crediamo – conclude Sottile – che l’assoluta necessità di procedere a una ottimizzazione e ridefinizione dell’assetto organizzativo sia fin troppo evidente per consentire di ostinarsi a continuare così”.


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