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Catania, editore sospende un giornalista dopo un articolo sul presidente dell’Ars

È lo stesso giornalista a raccontare la vicenda in un post su Facebook

Un giornalista della testata regionale siciliana on line MeridioNews è stato sospeso dopo la pubblicazione di un articolo sul presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Assostampa Catania ha fatto sapere che “sta seguendo la vicenda del collega Simone Olivelli, dipendente, senza obbligo di esclusiva del gruppo Rmb, sospeso dall’azienda per aver pubblicato un articolo su un politico di particolare rilievo regionale sul Fatto Quotidiano, testata con cui collabora da anni. Il sindacato unitario dei giornalisti ha attivato l’iter per tutelare in ogni sede il collega che è stato ‘punito’ con una sanzione che si configura come una  grave limitazione all’esercizio del diritto di cronaca e alla propria attività giornalistica. Limitazione che l’azienda dimostra di volere perseguire non solo all’interno del rapporto di lavoro con Olivelli ma anche presso altre testate nazionali, sostenendo che l’articolo ‘si discosta apertamente dalla propria linea editoriale“.

È lo stesso Olivelli a raccontare la vicenda in un post su Facebook. Si tratta, spiega, di “una sospensione che l’azienda di cui sono dipendente ha deciso di comminarmi a partire da metà novembre, prima con carattere cautelativo e poi come sanzione. Nel complesso l’accaduto mi ha tenuto lontano dalla redazione per 15 giorni. Successivamente, tornato alla mia postazione, mi è stato richiesto di non pubblicare nulla su MeridioNews, fosse anche una velina dei carabinieri, senza previa autorizzazione. Il provvedimento disciplinare verte principalmente su una contestazione: l’avere pubblicato, il 10 novembre sul Fatto Quotidiano, un articolo dal titolo ‘Sicilia, l’amico imprenditore e le accuse del funzionario: quell’indagine per corruzione archiviata su Galvagno, neo presidente dell’Ars’. Nonostante abbia un contratto privo di clausola di esclusiva, l’azienda lamenta di avere subito danni ‘morali e materiali’ per la mia presunta trasgressione ai doveri di fedeltà, accusandomi di avere fatto bucare la notizia. Al contempo pur essendo apparsa sul Fatto, testata con cui collaboro da quasi tre anni, sottolinea che l’articolo ‘si discosta apertamente dalla propria linea politico editoriale’, confermando, in tal modo, che non l’avrebbe comunque pubblicato a meno di non apportarvi, come specificato nella sanzione, ‘le dovute modifiche’, adattandolo alla ‘predetta linea politico editoriale’. Affermazioni che – trattandosi di tematiche giudiziarie – a distanza di diverse settimane ammetto di faticare a comprendere”. “Ogni singola azione compiuta dal sottoscritto – conclude Olivelli – ha seguito un’unica volontà: quella di garantire la più certa e ampia diffusione di una notizia di interesse pubblico. In nome soltanto dell’irrinunciabile diritto dei cittadini a essere informati”.


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