Sanità e liste d’attesa, aeroporto, metropolitana, trasporti urbani, rifiuti e periferie. Passano da questi tavoli i temi per la Crescita socio-economica di Catania. Ci sarà il giusto tempo per la piazza, ora è necessario pretendere e condizionare il confronto con istituzioni, in piena autonomia da ideologismi politici e con piena responsabilità e partecipazione sociale.
È il richiamo che arriva dal comitato esecutivo provinciale della Cisl che, nell’affrontare i temi locali, legati allo sviluppo e all’occupazione, ha analizzato la posizione articolata della Cisl sulla manovra economica del governo e le richieste di modifiche che saranno al centro della manifestazione nazionale fissata per sabato 25 novembre a Roma in piazza SS Apostoli.
All’incontro, hanno partecipato i segretari territoriali Rosario Portale e Lucrezia Quadronchi, oltre alle segreterie di tutte le federazioni di categoria, i rappresentanti aziendali e le RSU di numerosi luoghi del lavoro pubblico e privato, i responsabili comunali e zonali, i responsabili dei servizi e delle associazioni Cisl. I lavori sono stati aperti dalla puntuale relazione di Maurizio Attanasio segretario generale della Cisl etnea, alla presenza di Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl siciliana.
“A Catania – ha esordito Attanasio – come sindacato responsabile, libero, pragmatico e intransigente siamo sindacato protagonista, impegnato su tutti i tavoli per rappresentare gli interessi collettivi di lavoratori, pensionati e famiglie, per individuare politiche di crescita e di coesione oltre a rivendicare diritti. A partire dalla sanità pubblica: nella nostra provincia, tra Asp e aziende ospedaliere, c’è il più alto numero di presidi sanitari e di posti letto dell’Isola. Ma qui, con i tagli avvenuti nel Sistema sanitario in questi anni, sono sempre di meno i medici e il personale infermieristico ed è più alto il rischio di deviare ulteriormente intere divisioni al privato, quindi a pagamento, con aggravi di spesa sulle spalle dei cittadini“.
Secondo la Cisl catanese “occorre piuttosto ripartire dalla medicina integrata del territorio, favorire l’ingresso di nuovi medici, avviare un reale e legittimo processo di stabilizzazioni di quanti hanno maturato i requisiti e snellire le procedure delle liste d’attesa. Se con il Pnrr, che finanzia solo le strutture, non faremo il salto di qualità possiamo “dimenticarci” di avere una sanità pubblica. Ora dunque occorre “alzare la voce” e dire che è necessario avviare un processo reversibile a cominciare a mettere la parola fine a queste continue enunciazioni “vuote”, incominciando dal dare alle Asp un governo stabile per affrontare i temi delicati delle liste d’attesa, delle dotazioni organiche e delle strutture di comunità previste dal Pnrr“.
Strategicamente importanti sono gli asset della mobilità come porto e aeroporto. “Per il Porto – continua Attanasio – abbiamo già chiesto al presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, un protocollo di legalità necessario per le attività svolte all’interno dello scalo, sia come trasporti o commerciali e di pesca. A Fontanarossa, che a detta dallo stesso A.D. Sac, Nico Torrisi, registra un aumento significativo del traffico passeggeri, alcune società di scalo mantengono ancora lavoratori in cassa integrazione: un paradosso che ha sollevato la categoria della Cisl e che va affrontato e risolto una volta per tutte“.
“Nelle risorse per la infrastrutturazione, che arrivano dal Pnrr ma anche da altri fondi comunitari – evidenzia il numero uno della Cisl etnea – ci sono 10 milioni di euro per mitigare il rischio idrogeologico e dobbiamo vigilare perché vengano impegnati in modo adeguato e velocemente. Nell’area ormai insistono non solo siti industriali, ma anche insediamenti della logistica legati al terziario e un centro di smistamento postale. Attività produttive e lavoratori che non possono essere ancora esposti ai danni legati al maltempo e a quelli dovuti all’incuria e alla scarsa manutenzione. Il rischio è certo per le aziende, ma principalmente per le migliaia di lavoratrici e lavoratori che transitano in quell’area“.
“Sul tema dei rifiuti – aggiunge Attanasio – sappiamo che a Catania si paga una Tari molto consistente, tra le più alte d’Italia. Pretendiamo dal Comune un chiarimento definitivo su come si vuole affrontare il tema dell’elusione e dell’evasione e quale ciclo si vuole dare ai rifiuti affinché la stessa Tari venga abbassata e si renda un servizio più efficiente. Su questi e su altri temi la Cisl di Catania, assieme alle sue Federazioni di categoria, è impegnata, con responsabilità sociale, a confrontarsi con tutti gli attori coinvolti per tutelare famiglie, lavoratori, giovani e pensionati“.
“Con la stessa responsabilità, a livello nazionale – ha sottolineato infine Cappuccio – puntiamo a migliorare alcuni contenuti della manovra a partire dalle pensioni. Ma dobbiamo ambire anche a guidare il cambiamento, incalzando e sfidando Governo e imprese su un nuovo patto sociale. Va indicato un cammino che passa dalla difesa e il riscatto del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, da una nuova politica dei redditi, dal rilancio e la redistribuzione di produttività e crescita, dall’azzeramento dei morti sul lavoro, dallo sblocco delle infrastrutture e dalla ripartenza del Sud. In tale solco, va la nostra proposta di una grande manifestazione sindacale da svolgere sabato 25 aperta a tutte le forze riformiste e responsabili“.
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