Due medici del Policlinico di Catania sono stati aggrediti ieri nel reparto pediatria dal familiare di un paziente. Uno dei medici aveva chiesto conto all’uomo delle false generalità che aveva fornito. Per tutta risposta quest’ultimo lo ha aggredito a calci e pugni, facendo lo stesso anche con un altro medico intervenuto per difendere il collega.
“La selvaggia aggressione a danno di due medici del Policlinico di Catania prova ancora una volta che il personale sanitario è il bersaglio troppo facile di un pericoloso clima di violenza. – dichiarano Carmelo De Caudo, segretario generale della Cgil di Catania e Concetta La Rosa, segretaria Generale della Fp Cgil di Catania – Come Cgil e FP Cgil di Catania esprimiamo grande e sincera solidarietà ai due professionisti del servizio nazionale, colpevoli solo di fare il proprio lavoro. In più occasioni, anche come sindacato di categoria dei medici e di tutti i lavoratori della sanità, abbiamo chiesto attenzione alle istituzioni, ottenendo anche l’ attivazione di un apposito “Tavolo” in prefettura. Pensiamo che gli operatori devono trovarsi in condizione di essere maggiormente protetti, potendo magari usufruire di apparecchi elettronici per chiamate di aiuto”.
“Il nuovo anno si apre con l’aggressione ai danni di due medici della Pediatria del Policlinico. Nel deprecare l’ennesimo vile atto di violenza contro gli operatori della sanità catanese e portare loro la solidarietà del sindacato, la Cisl, la Cisl Medici e la Cisl Funzione pubblica di Catania ritengono necessario che la Prefettura riconvochi il tavolo di confronto avviato lo scorso mese di ottobre, perché siano verificate quante e quali delle azioni promesse i direttori generali delle aziende ospedaliere catanesi hanno messo in atto. Auspichiamo che anche in quest’ultimo episodio, il direttore generale del Policlinico-San Marco si costituisca parte civile nei confronti di chi ha aggredito i due medici”.
Lo affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, con Massimo De Natale e Danilo Sottile, segretari generali rispettivamente di Cisl Medici e Cisl Fp di Catania, appresa la notizia dell’aggressione dei due pediatri del Policlinico.
“Anche nel corso della campagna contro le aggressioni in sanità promossa da Cisl, Cisl Medici e Cisl Funzione pubblica di Catania nel 2024, “Prendiamoci cura di chi si prende cura della nostra salute” – aggiungono – abbiamo chiesto che per consentire al personale sanitario di lavorare in serenità bisogna andare oltre: c’è bisogno di maggior personale nelle strutture d’urgenza/emergenza; l’esigenza di poter avere una protezione, come avviene in tutti gli altri campi, con un ruolo diverso per le guardie giurate, un raccordo migliore con la Polizia di Stato e le forze dell’ordine”.
“Abbiamo chiesto che vengano modificati i DVR (documenti di valutazione del rischio) così da adeguarli rispetto alle direttive ministeriali e regionali, accompagnati anche da una diversa distribuzione della rete della medicina del territorio. È necessario infatti che al pronto soccorso non arrivino troppi interventi (che arrivano a costituire anche il 60 per cento del complessivo) che possono essere differibili e affrontati in altre strutture territoriali, come quelle previste nel PNRR, che però devono essere adeguate in termini di personale”.
“Questo nuovo anno si apre purtroppo con l’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario, che mette in evidenza una situazione allarmante e inaccettabile. Questa volta, a subire l’aggressione sono stati due pediatri in servizio presso il reparto di pediatria del Policlinico di Catania. Tale episodio rappresenta, ancora una volta, un grave attacco alla sicurezza degli operatori della salute, che quotidianamente si dedicano con impegno e professionalità al benessere dei pazienti”.
È questo il commento di Raffaele Lanteri, segretario nazionale della Federazione nazionale Ugl università e ricerca e di Carmelo Urzì segretario provinciale Ugl Salute.
“Inoltre continuano – Lanteri e Urzì – questo incidente mette in evidenza ancora una volta il clima di insicurezza in cui è costretto ad operare e lavorare il personale sanitario. Questa aggressione non colpisce soltanto i due pediatri coinvolti, ma rappresenta un attacco a tutto il sistema sanitario e al principio fondamentale della convivenza civile”.
“È con grande rammarico – affermano Lanteri e Urzì – che constatiamo come la prepotenza, il non rispetto delle regole stia prevaricando nei nostri ospedali, a discapito della cultura del rispetto e dell’educazione. Questo fenomeno non solo mina la serenità degli ambienti di lavoro, ma ha anche conseguenze dirette sulla qualità dei servizi offerti ai pazienti. Purtroppo, a causa dell’atteggiamento di un singolo prepotente, le nostre strutture sanitarie si trovano ora ad affrontare la grave assenza di due medici, legata alla prognosi che li terrà lontani dal loro posto di lavoro e dal servizio alla comunità. Questa situazione non solo compromette il funzionamento quotidiano degli ospedali, ma influisce anche sull’assistenza sanitaria fornita ai cittadini, che meritano un servizio di qualità e un ambiente sicuro”.
Per il segretario territoriale dell’Ugl Etnea Giovanni Musumeci “È fondamentale fare un passo indietro e iniziare a promuovere una cultura di rispetto e collaborazione all’interno delle strutture sanitarie. Gli ospedali e gli ambulatori devono tornare a essere luoghi sicuri, dove il personale sanitario possa operare con serenità e professionalità, senza timore di aggressioni o prepotenze. Il personale sanitario rappresenta una risorsa preziosa e insostituibile per la collettività. È quindi necessario tutelare chi si dedica ogni giorno alla cura dei cittadini, garantendo un ambiente di lavoro sicuro, dove venga riconosciuta e rispettata la dignità di ogni operatore”.
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