Ieri ha preso parte alle Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna al Quirinale, in diretta su Rai1, cantando – accompagnata da Puccio Castrogiovanni e Marco Corbino – alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Eleonora Bordonaro, cantautrice siciliana, da sempre dà voce alle donne affrontando temi come il coraggio, la parità di trattamento e la maternità come scelta. E nel suo discorso, il Presidente della Repubblica ha voluto citare proprio uno dei brani eseguiti dalla Bordonaro, “Li fomni” tratto dal suo primo album “Cutuni e lamè”:
“Grazie a Eleonora Bordonaro – ha detto – con il suo gruppo musicale e le sue suggestive melodie.
Mi ha molto colpito il testo della sua prima canzone. E’ una summa canzonatoria, come si diceva, di tutti gli stereotipi sulle donne. Ma può rappresentare, altresì, una profonda analisi delle cause della misoginia, che si trova all’origine di tutte le discriminazioni che, nei secoli fino ad oggi, si sono manifestate, a ogni latitudine, contro le donne.
Nessun Paese ne è stato immune; nessuna epoca storica.
E, dunque, stereotipi e pregiudizi, determinati tutti da un unico elemento: la paura nei confronti della donna, del suo essere differente nel corpo e nella sensibilità, della sua intelligenza, della sua voce, della sua indipendenza.
Fin da alcuni miti antichi la donna è stata sovente e incredibilmente vista come elemento di allarme, di ostacolo all’immobilismo di valori tramandati”.
La Bordonaro tornerà sui palchi d’Italia a partire dal 10 e dall’11 marzo, in occasione dello spettacolo “Sicilia, la musica della madre terra”, che si terrà al Teatro Bellini di Catania e che la vedrà in scena insieme a Alfio Antico, Cesare Basile, Rita Botto, I Lautari, Mario Incudine e Mario Venuti, in concerto corale che prende ispirazione dall’esperienza di quel “Ci ragiono e canto” (1966) di Dario Fo.
Un concerto unico, una grande produzione del teatro, che vede insieme per la prima volta gli esponenti del canto contemporaneo di ispirazione tradizionale siciliani. “Un incontro tra popolare e sinfonico – si legge nella presentazione che si avvale della direzione e degli arrangiamenti di Luciano Maria Serra – in un alternarsi di istintivo e colto, ragionato e vissuto, attraverso il prezioso repertorio tramandato oralmente nei secoli, quando, in uno scambio continuo di temi, la musica colta ha tratto ispirazione da motivi popolari, mentre le cantate tradizionali hanno spesso emulato frammenti melodici d’autore”.
Eleonora Bordonaro porterà in scena due canti del repertorio monodico femminile: “A la femminisca”, già reinterpretata da Luciano Berio nelle Folk Songs, è un canto di attesa e desiderio verso un uomo di ritorno dal mare e “Canto della mal maritata”, si inserisce nel filone degli antichi canti femminili di lamento verso un amore mancato a causa di un matrimonio forzato e infelice. Sarà poi la volta di “Tri Tri Tri”, contenuta nel suo primo album Cuttuni e Lamè, per la prima volta dal vivo con Alfio Antico che ha inciso il tamburo nel disco.
Il 1 aprile, invece, sarà al Folk Club di Torino con il suo spettacolo “Verso Roda”, che conterrà alcune anteprime del suo prossimo album “Roda” in fase di lavorazione.
“Verso Roda” è un live intimo e dirompente in cui la teatralità delle lingue si scioglie nell’intreccio ritmico del marranzano. Si canta in siciliano e in galloitalico di San Fratello, un borgo di antica colonizzazione normanna, in cui si mescolano a partire dal Medioevo popolazioni delle regioni del Nord Italia, Monferrato e Liguria soprattutto e della Bassa Francia. Il sanfratellano, cioè il Lombardo di Sicilia, è un’isola linguistica formata da frammenti di varie parlate del nord Italia. Assolutamente incomprensibile per i non nativi, è ancora oggi, intatto, quotidianamente utilizzato in paese da tutte le generazioni
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