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Catania, beni confiscati alla mafia: “sono 2mila quelli disponibili. Si sfruttino i bandi promossi dall’Agenzia per la coesione”

"Rimetterli in sesto, adesso, è una grande occasione anche per i lavoratori edili che potranno partecipare ad una nobilissima operazione sociale senza aumentare le cubature di cemento"

Ai sindaci oggi segnaliamo che sono  circa 2000 gli immobili confiscati per mafia e disponibili nel Catanese; la collettività potrebbe goderne presto. Per i Comuni c’è tempo sino al 28/2 per sfruttare la possibilità di ottenere i fondi per la ristrutturazione messi a disposizione tramite i bandi promossi dall’Agenzia per la coesione. Non si possono perdere occasioni come queste”.

Ad intervenire nell’ambito dell’iniziativa promossa da “ISiciliani giovani” e da “Arci Catania” sono la Cgil e la Fillea Cgil provinciale che oggi hanno partecipato all’evento organizzato proprio di fronte ad una delle case confiscate,  ma mai riutilizzate, in passato appartenenti al boss mafioso Nitto Santapaola.

Siamo grati a I Siciliani e ad Arci per questa campagna di grande valore civile anti mafioso. È necessario sapere che ancora nel 2022 non tutti i Comuni vengono messi a conoscenza dei beni confiscati nelle loro disponibilità – spiegano i segretari generali della Fillea Cgil, Vincenzo Cubito e della Camera del Lavoro, Carmelo De Caudo – Rimetterli in sesto, adesso, è una grande occasione anche per i lavoratori edili che potranno partecipare ad una nobilissima operazione sociale senza aumentare le cubature di cemento”.

Cgil e Fillea chiedono ai Comuni etnei e a tutti gli enti preposti alla gestione di beni, in primis a quello di Catania, di avviare subito un tavolo di concertazione per la fase di destinazione del bene “che potrebbe essere finalizzato a uso davvero importanti, quali gli alloggi di assistenza ai senza tetto, edilizia residenziale pubblica, – concludono Cubito e De Caudo- case famiglia anche per donne vittime di violenza”.


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