“Catania in questo momento è l’unica città siciliana chiamata al voto dove il Pd e i Cinquestelle stabiliscono un accordo strutturato. A Catania, dunque, Elly Schlein e Giuseppe Conte misureranno la capacità di intesa. Un primo dato politico non indifferente, considerando che quello del capoluogo etneo sarà il comune più grande chiamato al voto”. Così il segretario regionale siciliano del Pd e parlamentare nazionale, Anthony Barbagallo, parlando con i giornalisti a margine della preresntazione della candidatura per il fronte progressista a sindaco di Catania di Maurizio Caserta. “Maurizio Caserta – ha aggiunto Barbagallo – è il terminale naturale del coordinamento dei tavoli, portando avanti tante iniziative, ascoltando le quasi mille persone che hanno partecipato a questi i tavoli. Un progetto, dunque, partito dal basso. Possiamo dire che c’è un’alternativa vera rispetto alla gestione passata della città. Si respira una ventata di aria fresca, di aria nuova”.
La candidatura di Maurizio Caserta cancella dunque l’idea di un fronte progressista scisso e con pezzi che sarebbero andati a sostenere la candidatura di Enzo Bianco. Le porte per l’ex sindaco ed ex Ministro dell’Interno non sono però del tutto chiuse.
E su questo il coordinatore regionale Pd ha le idee chiare.
“Enzo Bianco fuori dal Pd? Chiedetelo a lui. Noi non lo abbiamo visto partecipare, né negli organismi in questi mesi e neanche alla vita politica del partito. Lui ha scritto una stagione importante per Catania: la scrisse quando io ero piccolino. La stagione della primavera catanese fu straordinaria. Oramai ho un ricordo sbiadito, ma certamente Bianco può dare il suo contributo. Se lo vorrà dare, saremmo ben lieti che lo desse nelle liste del Pd a sostegno di Caserta. Quando Enzo Bianco era sindaco per la prima volta a Catania c’era ancora Antognoni in campo, Nelson Piquet che correva in F1 e Ingemar Stenmark volava sulle piste da sci. Adesso – ha concluso – c’è in campo una nuova generazione per Catania”.
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