Domani, sabato 7 ottobre, dalle ore 9 alle ore 12.30, l’Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” offrirà screening e consulti gratuiti per prevenire la cheratosi attinica, negli ambulatori dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia del Policlinico “Rodolico” di via Santa Sofia, 78, nel padiglione 4, piano terra. Le visite verranno effettuate solo su prenotazione all’indirizzo https://www.derma-point.it/
Per sensibilizzare la popolazione a rischio, aumentando il grado di consapevolezza sulla patologia, prende così il via la campagna “Derma Point, facciamo il punto sulla cheratosi attinica”, con il contributo non condizionante di Almirall in collaborazione con SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e Venereologia.
La cheratosi attinica si presenta con lesioni cutanee piane o rilevate ruvide o squamose, di colore rosso, marrone, bianco o rosa, che possono essere facilmente confuse anche con semplici inestetismi. Ma in realtà potrebbero essere campanelli d’allarme.
La patologia interessa in particolare le persone con un’età avanzata e la pelle chiara, ma non solo, con una prevalenza del 27,4% negli over 30 (Fargnoli et al, 2017).
Una patologia da non sottovalutare perché la cheratosi attinica può evolvere verso una forma invasiva di tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare.
Diagnosi precoce è la parola d’ordine: la cheratosi attinica se individuata in tempo può essere trattata, così da ridurne la possibile progressione e la potenziale pericolosità. Insomma, più precoce è la diagnosi, più facile è la cura.
“La diagnosi delle cheratosi attiniche – dichiara Giuseppe Micali, direttore dell’U.O.C. di Dermatologia del Policlinico G. Rodolico di Catania – è generalmente clinica, ma nei casi dubbi si avvale di metodiche diagnostiche di imaging non invasive, quali la dermoscopia e la microscopia confocale, disponibili soprattutto nei Centri di riferimento come il nostro. Esistono poi numerose opzioni terapeutiche, che vanno dai trattamenti di tipo fisico quali la crioterapia, la laserterapia e la terapia fotodinamica che sono effettuate dal dermatologo, alle terapie topiche domiciliari con creme e/o unguenti a base di 5-fluorouracile, imiquimod, diclofenac o tirbanibulina che sono applicate direttamente dal paziente”.
“È fondamentale effettuare una visita dermatologica – spiega Francesco Lacarrubba, professore associato dell’U.O.C. di Dermatologia del Policlinico G. Rodolico di Catania – in quanto soltanto lo specialista è in grado di formulare una diagnosi corretta ed offrire il tipo di trattamento più adatto in base alle caratteristiche delle cheratosi attiniche (sottotipo, numero, sede, etc.) e del paziente (età, comorbidità, etc.). In occasione della campagna verrà fatto un primo screening tramite l’esame clinico della cute e, se dovessimo riscontrare la presenza di cheratosi attiniche o altri sospetti tumori cutanei, il paziente verrà avviato al percorso più appropriato sia diagnostico, attraverso le metodiche non invasive in nostro possesso, che terapeutico. Verranno inoltre forniti consigli sui possibili mezzi di prevenzione dell’insorgenza di tali neoformazioni”.
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