Un’incidenza sul reddito del 21 per cento, secondo dietro al commercio (36%); 31mila lavoratori impiegati, di cui solo il 23 per cento riesce a superare 150 giornate lavorative l’anno e che deve aprirsi alle aspettative del mercato, all’innovazione e superare gli individualismi per non soccombere. È il settore agroalimentare catanese, per come è stato descritto nel corso del congresso straordinario
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