Sulle dichiarazioni del vescovo Renna intervengono De Caudo (Cgil) e Scollo (Fiom): “Accogliamo con gratitudine e rispetto le parole dell’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, che ha espresso vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della StMicroelectronics, riconoscendo al contempo il ruolo fondamentale del sindacato in questa fase delicata per lo stabilimento di Catania. La sua sensibilità verso le famiglie coinvolte e la sua attenzione per il destino produttivo del nostro territorio sono un segnale importante per tutta la città”.
La StMicroelectronics di Catania è uno dei principali poli produttivi e tecnologici d’Europa, un’azienda strategica in un settore cruciale come quello dei semiconduttori, oggi al centro di una competizione globale sempre più serrata. Il rallentamento del mercato, che ha portato all’attivazione della cassa integrazione per circa 2.500 lavoratori, non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio, in cui le politiche industriali europee e le scelte delle multinazionali influenzeranno il futuro dell’occupazione nel nostro territorio.
“Siamo convinti che la tutela del lavoro e il rilancio della produzione passino attraverso il coinvolgimento di tutte le forze sociali ed economiche – aggiungono i sindacalisti – Per questo, consideriamo le parole dell’arcivescovo come un incoraggiamento a rafforzare un’alleanza sociale che veda insieme istituzioni, sindacati, e società civile nel difendere un patrimonio industriale di vitale importanza per la nostra città. Ringraziamo monsignor Renna per il suo impegno e per il sostegno espresso ai lavoratori e al sindacato. Siamo disponibili a incontrarlo per condividere riflessioni e costruire insieme un percorso di confronto e azione a tutela dell’occupazione e dello sviluppo del nostro territorio”.
Intanto lunedì 17 febbraio una delegazione di Sinistra Italiana/Alleanza Verdi Sinistra incontrerà la segreteria della Fiom e la sua rappresentanza sindacale all’interno della St Microeletronics. All’incontro parteciperà il senatore AVS Tino Magni, che ha già presentato un’interrogazione parlamentare sulla grave crisi della multinazionale franco-italiana.
L’incontro, che si terrà a tre giorni dall’annuncio ufficiale della STMicroelectronics di Catania della cassa integrazione ordinaria per più di 2500 dipendenti, avrà l’obiettivo di definire un terreno comune di interventi politici e sindacali, per sostenere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di uno dei siti industriali più importanti della Sicilia.
“In attesa di incontrare il sindacato e di continuare il confronto con le lavoratrici e i lavoratori, Sinistra Italiana denuncia l’assordante silenzio del ministro Urso, peraltro catanese, e la sconcertante inerzia del Governo Meloni sul destino di un’azienda partecipata statale, in cui lo stato italiano detiene il 13,3% – dicono Pierpaolo Montalto Segretario Regionale Sinistra Italiana Sicilia, Giolì Vindigni Segretario Provinciale Sinistra Italiana Catania e Marcello Failla Segretario Cittadino Sinistra Italiana Catania -. La STMicroelectronics è un’azienda che si è sempre vantata di rappresentare un modello virtuoso, che ha sempre ricevuto aiuti e sostegno da parte dello stato e che ora non può e non deve permettersi di mettere a rischio il diritto al lavoro in un territorio già martoriato da una gravissima crisi occupazionale. Sinistra Italiana ha richiesto a gran voce l’apertura di un tavolo ministeriale per avere immediate garanzie sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento catanese ed informazioni certe sul piano industriale della ditta. Dopo le voci su un possibile taglio dei dipendenti che dovrebbe riguardare il 6% del personale in tutta Europa, la preoccupazione tra operai e impiegati è infatti altissima e servono risposte immediate. Gli annunci non bastano, non è più accettabile l’assenza di risposte concrete da parte del ministro Urso e dell’assessore regionale alle attività produttive Tamaio: è invece il momento di compiere atti concreti per salvaguardare il futuro del polo industriale”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni