L’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro ha introdotto una nuova metodica di ablazione delle vene polmonari volta alla cura della fibrillazione. Il laboratorio di elettrofisiologia cardiaca, coordinato dal dott. Marco Lisi con la collaborazione dei dott. Andrea Porto e Agatino De Luca, ha infatti eseguito con successo i primi interventi utilizzando, per la prima volta in Sicilia, un innovativo sistema che permette di effettuare l’ablazione del tessuto cardiaco in modo selettivo attraverso elettroporazione, preservando le strutture circostanti e riducendo potenziali complicanze.
La fibrillazione atriale, aritmia cardiaca più comune che in Italia colpisce oltre un milione di persone, con un’incidenza che varia dall’1,3% sotto i 65 anni fino al 10% sopra i 75 anni, viene curata principalmente con terapia farmacologica; quando questa non fosse più efficace l’alternativa è l’ablazione mediante l’erogazione di calore (ablazione con radiofrequenza) o freddo (crioablazione). Il sistema in uso al Cannizzaro, autorizzato da poco in Europa, ha introdotto la possibilità di eseguire il trattamento di ablazione a campo pulsato con mappatura 3D integrata, rendendo la metodica molto più sicura.
“Questa tecnologia all’avanguardia – spiegano il dottor Francesco Amico, direttore della Cardiologia, e il dottor Marco Lisi – rappresenta una svolta significativa nel trattamento delle aritmie cardiache, in quanto offre ai pazienti una soluzione terapeutica più precisa e meno invasiva rispetto alle tecniche tradizionali. Nello specifico, la novità consiste nella possibilità di ottenere un mappaggio elettroanatomico dell’atrio sinistro e delle vene polmonari consentendo così l’ottimale posizionamento dell’elettrocatetere e l’erogazione dell’energia a campo pulsato, che crea pori nelle cellule cardiache causandone l’apoptosi e quindi l’eliminazione senza danni termici. L’elettroporazione, erogata a “a raggi zero” ovvero senza esporre il paziente e gli operatori a radiazioni ionizzanti in quanto non più necessarie, rende così possibile l’ablazione altamente selettiva delle cellule miocardiche, in quanto l’energia utilizzata, specifica per il “target”, non danneggia le strutture vicine non oggetto dell’intervento”.
“L’introduzione di questa nuova tecnologia segna un ulteriore passo in avanti nel nostro percorso di innovazione clinica, frutto dell’impegno nell’offrire ai pazienti le più avanzate opzioni terapeutiche disponibili e del concorso di varie strutture d’eccellenza dell’Azienda Cannizzaro, che è centro HUB nella rete dell’Infarto Miocardico Acuto”, sottolinea il direttore generale Salvatore Giuffrida.
“Con questo risultato – continuano Amico e Lisi – il nostro Ospedale si conferma all’avanguardia nella cardiologia interventistica regionale. Ringraziamo la Direzione Strategica per aver sostenuto con determinazione l’implementazione di nuove tecnologie nel nostro ospedale, il Settore Provveditorato e la Farmacia Ospedaliera per il supporto, nonché gli anestesisti, coordinati dal direttore dott. Savino Borraccino, per il fondamentale contributo alla sicurezza della procedura”.
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