“Basta! Quando accaduto è vergognoso. Non possiamo continuare così. L’ospedale di Bronte non è un Pronto soccorso a servizio degli altri ospedali”. Non ci sta il sindaco Pino Firrarello. La replica fornita dall’Asp dopo il temporaneo trasferimento a Biancavilla dell’unico ortopedico in servizio a Bronte non lo soddisfa ed arrabbiato afferma. “Nessuno si azzardi più a togliere da Bronte un medico per colmare le lacune degli altri ospedali”.
Tutto è iniziato lunedì scorso quando l’Asp ha deciso che le consulenze di Ortopedia il lunedì, il mercoledì e venerdì non sarebbero più state effettuate a Bronte, bensì a Biancavilla dove c’era carenze di ortopedici: “Sembra quasi – afferma il sindaco – che l’ospedale di Bronte sia un serbatoio dove attingere per risolvere i problemi degli altri ospedali. Una volta i medici, qualche altra volta gli infermieri. Ora basta! Non si può continuare così. Queste soluzioni possono essere accettate in momenti di rara emergenza, non certo nell’ordinario, senza che le possibili soluzioni peer garantire medici nei reparti siano state provate fino in fondo”.
E Firrarello ne elenca qualcuna: “Non sono state sottoscritte, per esempio, convenzioni con gli ospedali della città dove i medici sono in esubero. E non sono stati neanche banditi concorsi mirati per determinati ospedali, con la priorità di risolvere prima i problemi di quelli dove maggiore è la carenza di personale. Di chi è la colpa? – continua – Di tanti, ma certamente l’Assessorato regionale avrebbe dovuto emanare le giuste disposizioni per ottimizzare il personale e rendere i servizi efficienti”.
Per Firrarello non può neanche essere giustificato il fatto che i medici si rifiutino ad accettare un trasferimento in periferia: “Diano loro i giusti incentivi. – spiega – E non mi dite che il problema è economico. L’Usca non ha avuto difficoltà a portare in periferia. La sanità è un diritto di tutti, non può essere vincolata dalla volontà di un medico”.
Il sindaco punta il dito un po contro tutti, senza dimenticare i deputati nazionali ed i ministri della Salute e dell’Università: “Come possono ancora limitare l’accesso alla Facoltà di medicina ed alle scuole di specializzazione? – si domanda – È assurdo! Nel maggio scorso, dopo aver condiviso l’iniziativa con l’assemblea dei sindaci della provincia che l’hanno approvata all’unanimità, ho scritto ai ministri, chiedendo l’abolizione del numero chiuso in Medicina. Prima o poi dovranno affrontare il problema”.
Per Firrarello però è bene che si faccia al più presto. “I deputati nazionali facciano la loro parte. – infatti replica – Se non si interviene subito rischiamo di dover assumere medici provenienti dall’India, se non addirittura di chiudere gli ospedali per carenza di personale”.
E qui Firrarello ci dà una notizia: “Ma voi lo sapete che è stata ipotizzata la possibilità di chiudere alcuni fra gli ospedali di periferia dal 15 luglio al 15 settembre per consentire ai medici di prendere le ferie? Ci sono infatti i medici che hanno accumulato le ferie e non si sa con chi sostituirli. È una follia. Una enorme follia. Ed allora diciamolo chiaro: noi non accetteremo silenti questo comportamento. Ci batteremo fino in fondo rendendo pubbliche le storture di un sistema che crea disagi alla gente”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni