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Black out alla Plaia di Catania, gli interventi e le considerazioni del Lido Le Palme

Back-out e interruzione di acqua corrente lungo il litorale della Plaia di Catania che accoglie 90.000 presenze al giorno

Generatori di emergenza in funzione, frigoriferi spenti e tonnellate di alimenti da buttare. Questo è il risultato di oltre tre giorni di totale back-out presso le strutture lungo litorale della Plaia di Catania.

Noi per primi siamo rammaricati per tutti i disagi che devono subire le persone in questo momento – spiega il responsabile del complesso turistico Le Palme, Vito Bruno – stiamo comunque facendo letteralmente i salti mortali per sopperire alle evidenti mancanze e alle responsabilità di altri. Fortunatamente l’utenza apprezza tutti i nostri sforzi e ogni giorno non manca di dimostrarci la loro gratitudine e il loro sostegno”.

Back-out e interruzione di acqua corrente lungo il litorale della Plaia di Catania che accoglie 90.000 presenze al giorno. Ecco perché, in questo contesto, è fondamentale la grande attenzione dei gestori dei lidi per garantire la sicurezza della gente e la piena fruibilità del mare per tutti.

Ci auguriamo solo che – prosegue Bruno – tutto si risolva in tempi brevissimi perché, fino ad oggi, i danni sono inimmaginabili, tanta merce è da buttare e tante attrezzature sono ormai inservibili. E’ vero che l’emergenza riguarda l’intera città ma è altrettanto innegabile che la situazione qui alla Plaia è ben nota da tempo: le linee di distribuzione e le cabine sono obsolete e il gestore, quando ci sono stati gli aumenti in bolletta, ha prelevato subito gli oneri di distribuzione. Adesso, che bisogna operare con la stessa tempestività, al contrario, si procede con lentezza e non nella misura dovuta, specialmente di fronte a soggetti deboli e in difficoltà”.

In piena emergenza – continua il responsabile del complesso turistico Le Palme – l’operatore deve prendere misure drastiche, anche commissionando il lavoro ad aziende esterne; tanto i servizi li paghiamo sempre noi utenti nelle bollette. Ci dispiace che gli introiti maggiori, ricavati in passato da Enel, non siano stati destinati per ripristinare il normale stato della rete di distribuzione. Ciò ci sta creando parecchi problemi”.

Sulla necessità di approntare un tavolo tecnico, con tutti i soggetti interessati, il responsabile del complesso turistico Le Palme ribadisce che “in un momento di emergenza non esistono più i tavoli tecnici, esistono solo le denunce. Ciò nell’interesse del consumatore e della collettività. Dispiace che questi signori non siano stati censurati e si permettono il lusso di giocare con la pelle della gente, e parlo anche di ospedali, della cittadinanza, dell’acqua: tutto questo è di una gravità inaccettabile. Il sistema Enel non funziona. Noi siamo pronti a fare tutto il possibile (e anche l’impossibile) ma ci viene impedito, come ci è stato impedito di fare gli impianti solari. Adesso faremo valere le nostre ragioni, come detto, nelle sedi opportune”.


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