Proseguono senza sosta le attività di controllo straordinario del territorio, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale, finalizzate alla tutela del paesaggio e al rispetto delle normative edilizie.
In tale contesto, i Carabinieri del Comando Stazione di Pedara, unitamente ai colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del XII° Battaglione “Sicilia”, con il supporto del personale dell’ufficio tecnico del Comune, hanno eseguito una serie di accertamenti mirati a contrastare gli abusi edilizi, garantendo così la sicurezza e l’integrità del territorio comunale.
L’attività ispettiva ha permesso di riscontrare gravi irregolarità in due cantieri edili situati nel territorio comunale, uno dei due risultato completamente abusivo, con conseguente denuncia non solo dei proprietari ma anche dei tecnici incaricati.
In particolare, nel primo cantiere, allestito su un terreno di più di 2000mq situato nella periferia sud di Pedara, i Carabinieri hanno scoperto che era stata costruita una villa bifamiliare della superficie coperta di 230 mq, senza alcuna autorizzazione da parte del genio civile e della Soprintendenza e quindi nemmeno del Comune.
Pedara, infatti, ricade in un’area geografica caratterizzata da rischio sismico e, pertanto, è soggetta a normative tecniche specifiche per le costruzioni di edifici e altre opere, che devono essere necessariamente vagliate dal Genio Civile che rilascia il nulla osta sismico, e dalla Soprintendenza ai beni culturali per quanto concerne il nulla osta paesaggistico.
Il proprietario del terreno, però, un catanese di 28 anni che si era affidato ad un ingegnere di Ragalna, non aveva ancora ottenuto alcun tipo di autorizzazione ma nonostante tutto, aveva già costruito la villa, pertanto, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, sia lui che il tecnico sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Nel secondo cantiere ispezionato, invece, situato nel centro del paese, è stato scoperto un ampliamento abusivo di un immobile già esistente, che ha portato alla creazione di un piano in più. I lavori in corso hanno raddoppiato la superficie dell’edificio da 60 a 120 metri quadrati, con l’innalzamento del tetto di circa 2 metri, ma l’intervento era stato dichiarato attraverso una semplice Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata CILA, come se si trattasse soltanto della riparazione del tetto.
La CILA, però, è un titolo abilitativo che serve per ristrutturare un edificio tramite un intervento di manutenzione straordinaria che non deve coinvolgere le parti strutturali dell’immobile, e, dunque, non può essere sufficiente per la costruzione di un piano in più, come, di fatto, accertato. Durante il sopralluogo sono stati identificati e denunciati, oltre al proprietario della casa, un 54enne di Mascalucia, anche il responsabile della ditta esecutrice dei lavori, un 60enne di Tremestieri Etneo, e un 35enne di San Giovanni la Punta coinvolto nella realizzazione delle opere strutturali, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati, valevole ora e fino a condanna definitiva.
In entrambi i casi, inoltre, oltre alle violazioni delle normative edilizie e urbanistiche, sono state riscontrate inadempienze in materia di sicurezza sul lavoro, perché nei cantieri erano all’opera operai edili privi di dispositivi di protezione individuale come caschi e imbracature.
Gli immobili controllati sono stati sottoposti a sequestro preventivo, come anche i materiali e le attrezzature edili presenti suoi luoghi.
I Carabinieri continueranno a monitorare il territorio per contrastare l’abusivismo edilizio che rappresenta un grave rischio per il territorio e per la sicurezza pubblica.
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