Si chiama archeoastronomia ed è la “scienza delle pietre e delle stelle”: una disciplina che studia gli orientamenti (astronomici e topografici) di antichi edifici prestando una attenzione rigorosa al loro contesto storico ed archeologico. Più in generale la disciplina studia il rapporto tra uomo, architetture e cosmo nell’antichità.
La Sicilia, grazie all’Istituto di Archeoastronomia siciliana (IAS) ed ai suoi esperti, diventa terra di studio e ricerca da parte di scienziati provenienti da tutto il mondo che – dal 12 al 17 novembre 2024 – daranno vita al XXXI Meeting internazionale della Società Europea di Astronomia Culturale (SEAC) che si terrà al Monastero dei Benedettini dell’Università di Catania, dove avranno luogo le giornate di studio, e poi proseguirà con le visite speciali al parco archeologico della Valle dei templi di Agrigento ed al museo della Badia di Licata.
Oltre 70 scienziati per un evento unico al mondo promosso dall’Istituto di Archeoastronomia siciliana (IAS) con il suo presidente Andrea Orlando (chair del meeting) insieme a Sebastiano D’Urso, docente dell’Università di Catania (e co-chair del meeting); dalla Società Europea di Astronomia Culturale e dall’ateneo catanese.
Per la prima volta il convegno annuale della SEAC si terrà in Sicilia e ciò rappresenta l’occasione perfetta per conoscere in maniera adeguata l’Archeoastronomia ed il suo contributo alla crescita culturale dell’Isola: uno dei territorio più ricchi di storia del Mediterraneo.
Dall’Irlanda alla Bulgaria, dalla preistoria ai templi greci, dalle necropoli rupestri siciliane ai siti megalitici maltesi, e poi ancora dalla Spagna alla Turchia, con un focus speciale sulla città di Troia: saranno tanti gli approfondimenti e le scoperte di cui gli esperti parleranno nel corso delle giornate di studio.
Il meeting verrà aperto il 12 novembre con keynote dedicato al famoso sito anglosassone di Stonehenge, tra i più iconici siti preistorici del mondo. Il talk sarà del Prof. Clive Ruggles, dell’Università di Leicester (Inghilterra), considerato tra le maggiori autorità della disciplina dell’archeoastronomia.
Una conferenza a cui prenderanno parte le scuole sarà quella del 13 novembre dal titolo “Introduzione all’Archeoastronomia: dalle piramidi di Giza alla Muculufa in Sicilia” che si terrà dalle 18 nell’auditorium G. De Carlo del Monastero dei Benedettini di Catania.
In Sicilia i primi studi di archeoastronomia risalgono alla metà del XIX secolo quando alcuni studiosi europei come Nissen, Koldewey, Puchstein e Penrose effettuarono rilievi sugli orientamenti dei templi greci, tra cui quelli di Siracusa, Agrigento e Taormina.
Dopo quasi un secolo, nell’ultimo decennio del XX secolo, nuovi studi di archeoastronomia hanno indagato alcuni siti preistorici siciliani, come i Sesi di Pantelleria e diversi necropoli rupestri con tombe a pozzetto e a grotticella (Rocchazzo, Tranchina, Castelluccio). Questi studi sono stati condotti da Sebastiano Tusa (1952-2019), Michael Hoskin (1930-2021) e Giorgia Foderà Serio. A partire dagli studi di Tusa ma soprattutto negli ultimi 15 anni, gli studi di archeoastronomia in Sicilia sono notevolmente aumentati e oggi ci sono diverse decine di siti sotto indagine.
Tra gli ultimi siti siciliani studiati c’è anche lo straordinario sito castellucciano (età del Bronzo Antico, circa 2300-1600 a.C.) della Muculufa, luogo che si trova in un territorio di confine tra Agrigento e Caltanissetta. Praticamente sconosciuto al pubblico questo luogo, caratterizzato da una notevole bellezza naturalistica, paesaggistica, storica ed archeologica, possiede una valenza archeoastronomica tale da proiettarsi a diventare la vera capitale dell’archeoastronomia in Sicilia.
La scienza multidisciplinare che in Italia si insegna soltanto al Politecnico di Milano dove il Prof. Giulio Magli insegna appunto Archeoastronomia, mentre all’Università La Sapienza di Roma viene insegnata Astronomia Culturale dalla Prof.ssa Nicoletta Lanciano.
Nel 2000 è stata fondata la Società Italiana di Archeoastronomia (SIA), nata sotto l’egida dell’Accademia dei Lincei.
L’Istituto di Archeoastronomia Siciliana (IAS), che proprio quest’anno festeggia 10 anni di esistenza (2014-2024), è formato da un gruppo di professionisti con formazione diversa ma caratterizzato da un unico obiettivo: valorizzare la propria terra attraverso la disciplina dell’archeoastronomia. La passione per la Sicilia e la grande professionalità sono gli ingredienti vincenti del team multidisciplinare dell’IAS.
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