“Abbiamo già verificato che l’anticipazione dell’entrata in vigore delle nuove norme (sul processo di primo grado, in tema di persone, famiglia e minori, la delicata questione dei termini processuali) determinerà frammentarietà, confusione ed incertezza, perché viene a delinearsi un quadro normativo estremamente caotico e privo di quella chiarezza e linearità che deve caratterizzare l’applicazione della legge processuale, specie in fase di prima applicazione. Magistrati, Avvocati ed il personale amministrativo dovranno confrontarsi con norme contraddittorie, ed applicarle con i sistemi informatici di oggi, ormai vetusti e inadeguati o, addirittura, inesistenti (si pensi al Giudice di pace). Rischiamo, e rischiano i clienti, irregolarità, nullità, decadenze”, lo ha detto stamani a Catania, durante la cerimonia d’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario del distretto della Corte d’appello, il presidente uscente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, Rosario Pizzino.
“Occorre dunque intervenire subito e ripristinare l’originaria entrata in vigore della riforma per attuare, da un lato, quei necessari correttivi alla normativa, che, pure, erano stati assicurati, e, dall’altro, per adeguare le dotazioni tecnologiche. Ripianare le piante organiche della magistratura; trasformare in tempo indeterminato i rapporti di lavoro degli addetti all’Ufficio per il Processo, per non disperdere i benefici della formazione loro impartita da tanti Magistrati; ammodernare le infrastrutture tecnologiche e digitali, come il processo civile telematico, eliminando l’intervento manuale dell’operatore; attuare il fascicolo penale telematico; dotare anche gli Uffici del Giudice di pace del processo civile telematico: sarebbero stati sufficienti questi interventi, insieme ad alcune modifiche sul precedente impianto processuale, per assicurare gli obiettivi del PNRR!”, ha aggiunto Pizzino.
“A livello locale, infine, ricordo le gravi problematiche dell’edilizia giudiziaria a Catania, dell’inadeguatezza di tutte le strutture e la necessità di una costante attenzione sull’andamento dei lavori della cittadella giudiziaria. L’Ordine di Ragusa, invece, nell’assemblea del 01 dicembre 2022, ha deliberato lo stato di agitazione per una serie di criticità rilevate nel settore penale, nel settore civile e nella volontaria giurisdizione, prevalentemente connesse a ritardi e disfunzioni organizzative, dettagliatamente specificate nella delibera inviata ai Capi degli Uffici. Signori, l’intervento a questa Assemblea coincide con la conclusione del mio mandato di Presidente dell’Ordine distrettuale di Catania”, ha concluso.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni