Confronto e legalità. Sono i termini “portanti” su cui è stato incentrato l’incontro tra la Cisl di Catania e il candidato a sindaco del centrodestra, l’avvocato Enrico Trantino, che si è svolto ieri sera nella sede del sindacato, nel palazzo Bonaventura di via V.zo Giuffrida 160.
Si è trattato del primo appuntamento della “due-giorni” che il sindacato catanese ha voluto dedicare al confronto con i candidati delle due coalizioni maggiori, sulla scorta del documento/piattaforma “Costruiamo tutto dal nuovo – per un Patto territoriale di Comunità” che la Cisl ha redatto e presentato in occasione della Amministrative del 2023, per indicare possibili percorsi di sviluppo e occupazione. Lunedì 8 maggio, alle 16, toccherà al professore Maurizio Caserta, candidato a sindaco del centro-sinistra.
Ad accogliere Trantino, la segreteria provinciale della Cisl, col segretario generale Maurizio Attanasio, e i territoriali Rosario Portale e Lucrezia Quadronchi. Con loro, i segretari delle federazioni di categoria, i responsabili degli enti e delle associazioni afferenti alla Cisl.
«La Cisl – ha esordito Attanasio – non è un sindacato antagonista per ideologia, ma crede fermamente nella concertazione come contributo di idee e proposte per il buon governo e il bene comune e come condivisione di responsabilità. Ci rendiamo conto che i candidati non possono avere risposte pronte ed esaurienti per tutti i problemi esposti ma vorremmo sapere quale visione o quale idea hanno sui vari temi. Per superare questa condizione di forte difficoltà che sta attraversando Catania, occorre un “Patto territoriale di Comunità” su cui impegnare la futura amministrazione comunale di Catania, e costruire tutto dal nuovo».
«L’impegno ufficiale che chiediamo a chi sarà il sindaco che governerà Catania – ha aggiunto – è di realizzare uno spazio permanente di dialogo e di confronto tra l’amministrazione comunale, le parti sociali e cittadine. Trantino sa, per essere stato assessore nella passata giunta Pogliese, che cosa è accaduto in un anno di assenza di dialogo tra il sindaco e le parti sociali. Oggi, nessuno può più permetterselo, date le condizioni in cui versa Catania. La prolungata assenza di una guida del Comune ha già messo a rischio e ritardato, in alcuni casi, azioni importanti che possono avere ripercussioni sulla città sia nell’immediato sia nel futuro. La buona azione politica e amministrativa ha bisogno della coralità del sostegno e del confronto con i corpi intermedi della società che rappresentano interessi non personali ma collettivi, perché altrimenti da soli si rischia la sconfitta».
E i temi su cui esercitare il confronto non mancano: ci sono delicati dossier come il PNRR, le politiche sociali e le periferie. Dal lato urbanistico, il piano regolatore e quello del porto, e la destinazione della cementeria. Azioni amministrative che devono essere guidate dal rispetto della legalità, di cui questa città, a tutti i livelli, ha un disperato bisogno di riappropriarsi.
Attanasio ha affrontato poi lo spinoso argomento della Tari, la tassa sui rifiuti e quello, ugualmente pressante, della sicurezza in città. «Nella passata legislatura – ha ricordato – abbiamo assistito alla decisione di aumentare la tassa che ha messo in difficoltà molti nuclei familiari. In alcuni casi è emerso il fenomeno dell’evasione incolpevole, ma c’è una larga fetta di evasione vera e voluta, verso la quale sembrava che la passata amministrazione avesse una strategia. Chiediamo oggi se c’è un’idea di come affrontare la questione. E c’è poi il tema della sicurezza, che compete certamente ad altri organi ed istituzioni, ma che coinvolge l’amministrazione comunale per quanto di sua competenza. Insomma, Catania ha bisogno di “Costruire tutto dal nuovo” come abbiamo voluto sottolineare con la nostra piattaforma proposta ai candidati».
Gli interventi e le richieste dei rappresentanti dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati hanno sollecitato le posizioni del candidato sindaco su svariate questioni legate all’amministrazione pubblica della città: dal PNRR alla sanità territoriale; dalla mobilità locale alle partecipate comunali; dalla dispersione scolastica alla sicurezza della zona industriale; dalle politiche per gli anziani a quelle per i giovani; dall’organico comunale alla ricerca; dagli ospedali dismessi agli spazi per le attività culturali.
Nelle sue risposte, Trantino ha toccato quasi tutti i punti sollevati dai segretari ed ha rimarcato la sua disponibilità alla condivisione e la sua concezione di politica come spirito di servizio, non per sé ma per gli altri. «Già in passato ci siamo confrontati con la stessa Cisl – ha affermato – e ritengo che se la politica deve avere il coraggio di decidere deve anche saper ascoltare. E la compartecipazione diventa un momento determinante per una ragionevole assunzione di responsabilità».
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