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Aggrediscono un giovane per un diverbio con una ragazza, indagati in tre

La vittima ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”

Il 17 aprile 2025, su disposizione della Procura di Catania, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa in data 15 aprile 2025 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di tre soggetti: M.J.A. (cl. 2002), sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. e di dimora, con la prescrizione di non allontanarsi dall’abitazione dalle 15:30 alle 2:30 di tutti i giorni; S.D.C.A.F. (cl. 2003), sottoposto all’obbligo di dimora, con la prescrizione di non allontanarsi dall’abitazione dalle 15:30 alle 2:30 di tutti i giorni; G.A. (cl. 2002), sottoposto all’obbligo di dimora, con la prescrizione di non allontanarsi dall’abitazione dalle 15:30 alle 2:30 di tutti i giorni.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP, ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, alla luce degli elementi attualmente disponibili e considerando la fase processuale preliminare che non ha ancora permesso l’istaurazione del contraddittorio davanti al giudice, gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, e con gli altri soggetti allo stato ignoti, del reato di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere commesso il fatto in più persone riunite ed in numero superiore a cinque.

Il provvedimento restrittivo in parola scaturisce da investigazioni di tipo tradizionale, coordinate da questo Ufficio e svolte da personale specializzato della III Sezione Investigativa “Reati contro la persona, sessuali e in pregiudizio di minori”, a seguito di una aggressione, avvenuta il 4 gennaio 2025, nel centro storico cittadino, in una delle zone della movida catanese, ai danni di un giovane.

È stata proprio la vittima – cui è stata diagnosticata una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni -, a riferire la dinamica dell’accaduto, allorché escussa a sommarie informazioni presso l’ospedale “Garibaldi – Centro”, precisando di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile ad una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Le tempestive indagini seguite alle dichiarazioni della vittima, mediante testimonianze oculari, riconoscimenti fotografici, acquisizione di video tratti dai social e delle immagini captate da apparati videosorveglianza, hanno permesso una ricostruzione univoca e coerente del ruolo ricoperto da ciascuno, consentendo di apprezzare come gli autori del fatto abbiano seguito la c.d. logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta.

Ultimati gli atti di rito, i tre destinatari della misura sono stati posti a disposizione dell’A.G. procedente.


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