I quattro, già detenuti in carcere per altri reati, sono esponenti del clan Santangelo, detto “taccuni”, legato ai Santapaola – Ercolano, famiglia catanese di Cosa nostra. Gli omicidi vennero commessi, secondo gli investigatori, per poter riaffermare la supremazia sul territorio rispetto agli altri clan. Si tratta di Gianni Santangelo, e Antonino Bulla, entrambi 40enni, di Salvatore Crimi, 37 anni, e Alessio Samperi, 38 anni.
Le indagini hanno fatto luce sull’omicidio di Franceso Rosano, avvenuto nel gennaio del 2008, e di Alfio Neri, detto “pasta rattata”, avvenuto nel giorno di ferragosto dello stesso anno. Rosano, ucciso mentre era a bordo della propria auto, venne ucciso per ritorsione al triplice omicidio di Daniele Crimi, Alfio Finocchiaro e Alfio Rosano, avvenuto il 27 luglio del 2006. Era Alfio Rosano, esponente dei Santangelo, il principale obiettivo dei killer, Francesco Rosano, invece, era affiliato al gruppo Liotta – Mazzone responsabili del triplice omicidio avvenuto nel luglio 2006.
Quanto all’omicidio di Ferragosto, Neri fu ucciso mentre era alla guida del proprio scooter. Il movente dell’omicidio sarebbe una ritorsione attuata dal clan Santangelo – “taccuni” contro il gruppo di Francesco Coco, esponente di spicco dell’associazione mafiosa denominata clan Scalisi, articolazione adranita del clan mafioso catanese Laudani, al quale Neri era legato e per il quale aveva un ruolo di ‘esattore’ del pizzo nel mercato ortofrutticolo adranita.
Grazie anche alle alle dichiarazioni didiversi collaboratori di giustizia si è giunti, spiegano gli investigatori, a
“un quadro probatorio che, oltre a confermare il movente di entrambi gli omicidi” ha fatto emergere “gravi indizi di colpevolezza” a carico dei quattro destinatari dela moisura cautelare odierna.
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