Prosegue la campagna dell’Arma dei Carabinieri per diffondere la “cultura della legalità” tra i giovani, come parte integrante della “strategia di prevenzione” attuata a livello nazionale. Un progetto, quello degli incontri con gli studenti, in cui questi ultimi hanno la possibilità di confrontarsi direttamente con i militari dell’Arma parlando di tematiche d’attualità, per contribuire a sviluppare in loro una coscienza civica.
L’iniziativa ha coinvolto l’Istituto scolastico Quirino Majorana di Catania, con numerosi incontri tra i Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante e gli studenti che presso questa struttura frequentano le scuole medie inferiori.
Il Capitano Angelo Pio Mitrione e il Lgt C.S. Luigi Lauriola, rispettivamente Comandante della Compagnia di Piazza Dante e Comandante della Stazione di Piazza Verga, hanno orientato la loro visita a stabilire un “dialogo” costruttivo tra le Forze dell’Ordine e le nuove generazioni, trattando temi vicini ai ragazzi, quali l’uso consapevole dei social network, cyber bullismo, il fenomeno degli haters – i cosiddetti leoni da tastiera- e la violenza di genere, al fine di sensibilizzarli al rispetto verso “l’altro”, chiave importante di ogni relazione sana
Gli studenti hanno interagito con i militari chiedendo approfondimenti sui pericoli che si nascondono nel web e le gravi conseguenze che derivano da un uso improprio dei social. In tal senso, si è parlato di identità reale ed identità digitale, per far comprendere ai giovani che le azioni illecite realizzate attraverso profili social possono causare conseguenze dannose nella vita reale. Tenendo a mente questo principio, è stata analizzata la differenza tra bullismo e cyberbullismo, realizzando che quest’ultimo fenomeno si alimenta attraverso la divulgazione istantanea – spesso senza un’adeguata riflessione sulle conseguenze – di video e foto attraverso la condivisione sui social network. Ciò per far comprendere ai giovani utenti della rete che questi atteggiamenti annullano nettamente i confini della violenza, facendola divenire “virale”, con effetto devastanti sulle vittime.
I Carabinieri hanno poi posto l’attenzione sul fenomeno delle baby gang, concentrandosi sul concetto di emulazione e di “fascinazione” che lo alimenta. Anche in questo caso è emersa l’importanza di un uso consapevole dei media, ove talvolta gli utenti, radunati in gruppi e animati dal desiderio di ricercare una maggiore notorietà, commettono delle azioni senza comprenderne la portata criminale. Critiche feroci e discriminazioni sociali nei confronti di altri utenti, anche di compagni di scuola, che purtroppo divengono insostenibili per i più fragili e, talvolta, sono anche causa di suicidi.
Un punto di forza dell’evento è stata la possibilità per gli studenti di interagire direttamente con i rappresentanti dell’Arma e, attraverso un vivace scambio di domande e riflessioni, gli studenti hanno potuto esporre le proprie considerazioni oltre che acquisire molti spunti di riflessione, che saranno poi approfonditi durante le lezioni con i docenti della scuola.
Una delle considerazioni più importanti che gli studenti hanno avanzato in questa occasione è stato il settore delle “fake news”. I Carabinieri hanno suggerito loro di approcciarsi alle notizie sempre con spirito critico e di confrontarsi con gli adulti quando hanno dubbi su ciò che leggono, vedono o sentono sulla rete.
L’iniziativa è stata calorosamente accolta sia dalla direzione scolastica, nella persona della Dirigente Prof.ssa Gisella Barbagallo e dai referenti alla legalità Prof.ri Mariagrazia Amico, Anna Arcidiacono e Sebastiano Barresi, che dagli studenti, evidenziando l’importanza di tali incontri nella formazione dei più giovani e nella diffusione della cultura della legalità.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni