“Nonostante l’assunzione di 38 nuovi autisti e l’acquisto di 30 nuove autovetture, non si comprende come l’Amts di Catania non riesce a raggiungere quel tetto massimo di chilometri annui rimborsabile previsto dal contratto di servizio (pari a circa 120 autobus circolanti in città), né a garantire un rapporto autobus/abitanti neanche lontanamente vicino alle medie nazionali”.
Lo dice la consigliera comunale del Mpa Serena Spoto che ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti all’azienda che gestiste il trasporto pubblico su gomma catanese in virtù del programma di esercizio 2024.
“Nel dettaglio – si legge nell’interrogazione presentata – emerge dall’esame degli orari feriali delle corse le 44 linee verranno esercitate da 91 vetture con soli 74 autobus circolanti nel pomeriggio; da un mero calcolo statistico, si ricava – sottraendo le 15 vetture destinate a BRT 1, BRT 5 e Alibus – che il servizio di trasporto pubblico locale per le altre linee verrà gestito adibendo una media di 1,5 vetture per linea.”
Secondo l’interrogazione, dunque, le conseguenze nella qualità del servizio sono del tutto evidenti: alcune linee prevedono infatti il passaggio del mezzo con intervalli di un’ora e oltre (a esempio circolare 431 N; circolare 101; circolare 241; circolare 431 r; circolare 433; linea 538, circolare 628 N; circolare 628 R; circolare 642; circolare 902; circolare 948). Più in generale, la quasi totalità delle tratte che servono zone periferiche sono sostanzialmente sguarnite, con particolare riferimento ai quartieri di Vaccarizzo e Villaggio Sant’Agata attualmente servite da linee che prevedono un intervallo tra le corse di durata anche superiore ad un’ora.
“Si tratta – spiega Serena Spoto – di una situazione impietosa se si guarda al panorama nazionale. Da un rapporto Istat del 2016, con riferimento ai comuni capoluoghi di provincia, si ricava un rapporto medio tra autobus ed abitante di 79 ogni 100mila abitanti, mentre a Catania tale rapporto è pari a 30 ogni 100mila abitanti”.
“Peraltro – prosegue la consigliera Mpa – alla luce della decisione dell’amministrazione di pedonalizzare diverse zone del centro storico, è necessario che vengano migliorati gli standard quantitativi e qualitativi del trasporto locale, espandendolo anche all’hinterland della città metropolitana, perché altrimenti si rischierebbe di trasformare il centro storico da zona residenziale e commerciale a una mera vetrina turistica, con irreversibili danni per le imprese commerciali”.
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