La deputata del gruppo ManifestA Simona Suriano è intervenuta a seguito dei drammatici dati sulle morti sul lavoro che vedono la sua città d’origine, Catania, primatista per decessi. La stessa deputata ha avanzato, lo scorso aprile, una proposta di legge per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime ai lavoratori nei casi in cui il datore non rispetti le prescrizioni di legge.
“I dati sulle morti bianche e sugli incidenti sul lavoro sono spaventosi – dice Suriano -. Negli ultimi 5 anni in Italia oltre 4 mila lavoratrici e lavoratori sono morti sui luoghi di lavoro, quasi 4 milioni hanno riportato gravi ferite, traumi e danni di varia natura, a causa, in particolar modo, di tagli, schiacciamenti, urti, cadute dall’alto; circa 300 mila hanno subìto un danno permanente. A fronte di questi numeri impressionanti le pene comminate ai responsabili per la mancata osservanza delle disposizioni normative in materia di prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro sono molto tenui e di scarsa rilevanza”.
Il dato di Catania per il 2022 è sconfortante e si tratta di un triste primato: già dieci decessi. “Un dato – prosegue – che assieme ai numeri del rapporto annuale Inail dà alla provincia etnea il peggior incremento in termini di sicurezza sul lavoro. Per questa ragione servono da una parte più controlli ma dall’altra leggi incisive. Ho proposto una legge proprio per tutelare i lavoratori introducendo il reato di omicidio sul lavoro. Tale disegno di legge intende introdurre questa nuova fattispecie di reato alla stregua della recente introduzione del reato di omicidio stradale, nonché una serie di sanzioni che determinino un efficace potere di deterrenza nei confronti di coloro che, con l’obiettivo di ridurre i costi e aumentare il profitto, deliberatamente violino gli obblighi di legge e provochino con il loro comportamento infortuni mortali e lesioni gravi per lavoratrici e lavoratori”
“Le norme proposte – conclude la deputata – inoltre stabiliscono un aumento di pena nei casi in cui il datore di lavoro non abbia adempiuto agli obblighi necessari a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, frutto di un ingiustificabile e inaccettabile disinteresse per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il tutto con l’auspicio che il parlamento possa esprimersi favorevolmente a tutela dei cittadini”.
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