Un urgente e immediato intervento in autotutela all’assessorato regionale territorio e ambiente sulla variante alla concessione demaniale marittima rilasciata lo scorso 17 ottobre alla società “Tortuga” nel porticciolo di Ognina, è stato formalmente richiesto dal sindaco di Catania Enrico Trantino, al fine di garantire il preminente interesse pubblico e consentire i programmi di sviluppo posti in essere dall’Amministrazione comunale.
“Il provvedimento- scrive il sindaco del capoluogo etneo nella missiva indirizzata agli uffici competenti e per conoscenza anche al presidente della Regione e all’assessore regionale al ramo- risulta infatti rilasciato sulla base di presupposti errati e infondati. In particolare, risulta emesso sulla base di un parere favorevole del Comune, che, in realtà, non è tale ma condizionato; in contrasto con i motivi ostativi più volte rappresentati nei mesi scorsi dal comune di Catania, in ragione dei contrapposti interessi pubblici sull’area e sulla base di una non corretta interpretazione di un provvedimento giudiziale”.
Nell’evidenziare l’importanza strategica e il valore storico-culturale del borgo di Ognina, al centro di un ambizioso progetto dell’Amministrazione Comunale di rigenerazione urbana, il sindaco sottolinea come “dopo decenni di criticità irrisolte, in cui gli interessi privati hanno penalizzato questo storico quartiere, l’Amministrazione Comunale già da tempo ha avviato un programma di interventi coordinati e sinergici che determinano una svolta epocale per l’intero comprensorio”.
Il primo cittadino ricorda inoltre che il Comune ha avviato un concorso di progettazione nell’ambito della linea di intervento di Rigenerazione Urbana, per 15 milioni di euro, che prevede l’intera riqualificazione e valorizzazione del Borgo Marinaro con 52 progetti presentati.
“E’ verosimile ritenere -aggiunge il sindaco di Catania- che la maggior parte di queste proposte contemplino la demolizione del cavalcavia che da decenni interrompe la connessione immediata tra mare, piazza e chiesa. La realizzazione di una struttura galleggiante sullo specchio acqueo, introdurrebbe un elemento di distonia tra mare e borgo. A questo va aggiunto il chiaro indirizzo politico dell’Amministrazione Comunale verso una visione integrata e sostenibile dello sviluppo evidenziato nelle linee guida del PUG che tra i suoi obiettivi prioritari ha quello di ridefinire l’integrazione fra la Città, il porto e l’intero sistema della fascia costiera, grazie alla realizzazione del passante ferroviario che permetterà di legare la città al suo mare, eliminando la cesura presente da oltre 150 anni. A fronte di ciò -si legge nella nota, controfirmata dal responsabile comunale dell’urbanistica di Catania– il sindaco evidenzia come “risulti evidentemente inopportuno e contrario all’interesse pubblico il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime e di specchi d’acqua per attività di interesse meramente privato. Nel caso specifico di Ognina, ciò rischierebbe di compromettere irrimediabilmente l’attuazione del programma di rigenerazione urbana e la coerenza con il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, in fase di adeguamento alle nuove disposizioni europee”
“La vicenda del porticciolo di Ognina è un caso emblematico di cattiva gestione e di scarso coordinamento tra Regione Siciliana e Comune di Catania, che hanno lasciato i cittadini catanesi in balia di decisioni opache e mal gestite”. Lo ha dichiarato la parlamentare regionale del Movimento Cinque Stelle Lidia Adorno, questa mattina ad Ognina per manifestare contro la privatizzazione del Porticciolo.
“È inaccettabile che il Comune di Catania non abbia partecipato alla conferenza dei servizi, lasciando di fatto campo libero al procedimento senza esprimere alcun diniego o opposizione. Ora, a giochi fatti, si sveglia per prendere posizione contro una concessione che è stata formalizzata. La Regione, dal canto suo, non ha esitato a sottolineare che non ha ricevuto nulla dal Comune. Ma cosa accadrà ora, con l’opposizione dell’amministrazione Trantino arrivata fuori tempo massimo? L’azienda aggiudicataria ha già iniziato i lavori e il blocco tardivo rischia di portare a una richiesta di risarcimento nei confronti della Regione. È evidente che questa confusione amministrativa non fa altro che aprire le porte a ulteriori problemi legali e costi per la collettività” ha spiegato Adorno intervenendo parlando alle associazioni e ai cittadini catanesi radunati questa mattina ad Ognina.
“Mi chiedo: chi tutela davvero il porticciolo di Ognina e i cittadini di Catania? Questa vicenda dimostra quanto sia pericoloso il mix di superficialità e mancanza di visione politica del centrodestra che, ad onore del vero caratterizza troppe decisioni ad ogni livello di amministrazione. Serve un cambio di passo immediato per garantire trasparenza e proteggere i nostri beni comuni da gestioni maldestre e incoerenti” ha concluso la deputata catanese del Movimento Cinque Stelle parlando ai manifestanti.
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