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Catania, evaso detenuto da piazza Lanza

A darne notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria

Un detenuto è evaso in mattinata dalla Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza a Catania. A darne notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“Non conosciamo la dinamica – aggiunge – e abbiamo ancora poche e frammentarie notizie. Pare che fosse arrivato in istituto solo ieri e che per questo fosse ancora allocato alla sezione nuovi giunti. Sono in corso le ricerche da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine. Episodi come questo, confermano ancora una volta l’inefficacia e l’inefficienza del sistema penitenziario che non assolve affatto a nessuna delle funzioni a esso demandate”.

“Del resto, a Piazza Lanza, con 430 detenuti presenti a fronte di una capienza per 279 e con 248 appartenenti alla Polizia penitenziaria a gestirli quando ne servirebbero almeno 385 – spiega – è solo grazie all’abnegazione, al sacrificio e alla professionalità degli operatori, sottoposti alle pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato, se i pure frequenti episodi come quello odierno non sono quotidiani e se non si realizzano fughe di massa. Ci chiediamo cosa ne sia stato delle, per la verità non meglio precisate, ulteriori misure annunciate dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all’indomani della conversione in legge del decreto carceri. Se il Guardasigilli, la Premier, e l’intero Governo prestassero un po’ dell’attenzione che dedicano al ‘sistema Albania’, contribuendo peraltro ad alimentare sterili, inutili, vili e codarde cacce alle streghe, alle carceri nel nostro Paese, forse potrebbero riuscire a trovare qualche soluzione. Vi sono 15mila detenuti oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, che ha peraltro subito 3mila aggressioni nei soli primi 10 mesi dell’anno, 79 suicidi fra i reclusi e 7 fra gli agenti nel 2024, omicidi, evasioni, risse, stupri, traffici illeciti e molto altro ancora, richiedono interventi tangibili e immediati, non la solita propaganda”.


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