Nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto per la promozione della Cultura della Legalità nelle scuole, i militari della Compagnia di Randazzo, questa volta, hanno incontrato gli studenti di quinta elementare e prima media dell’Istituto Comprensivo “Spedalieri – Castiglione” di Bronte.
Gli incontri formativi con i Carabinieri mirano a sensibilizzare i giovani su temi importanti come il rispetto delle regole, la consapevolezza dei propri diritti e doveri e, nel particolare, il fenomeno del bullismo e il cyberbullismo.
Dopo una breve introduzione della Dirigente Scolastica, il Comandante della Compagnia, Capitano Luca D’Ambrosio, ha illustrato il delicato ed attuale argomento con l’aiuto di alcune slide rendendo, così, il messaggio chiaro e accessibile ai ragazzi. Si è partiti dalla definizione di bullismo (comportamenti aggressivi o prepotenti verso altri) e di cyberbullismo (bullismo che avviene online), spiegando come funzionano e sfatando alcuni luoghi comuni.
È stato sottolineato il ruolo e la responsabilità di ciascuno nel non rimanere indifferenti e nell’agire per prevenire comportamenti che, se estremizzati, possono diventare veri e propri reati.
Sono state spiegate le conseguenze del cyberbullismo, che è più difficile da evitare rispetto al bullismo tradizionale perché può raggiungere le vittime ovunque e in qualsiasi momento.
È stato chiarito ed evidenziato, come questi atti possano lasciare delle profonde ferite nella psiche dei giovani, rendendoli tristi o ansiosi per lungo tempo. Spesso, chi pratica il cyberbullismo non si rende nemmeno conto del danno che può provocare, pensando, in modo errato, che ciò che succede online non comporti alcun effetto nella vita reale della vittima.
Ai giovani studenti è stato poi spiegato come proteggere i propri dati personali nel mondo virtuale, sottolineando che è importante fare attenzione a ciò che si condivide online. È stato ricordato che, una volta pubblicata in rete, una foto, un documento o un messaggio potrebbe rimanere visibile per sempre e diventare difficile, se non impossibile, eliminarlo completamente.
I Carabinieri hanno quindi dato alcuni consigli utili per promuovere un ambiente positivo e di supporto tra i ragazzi. Hanno suggerito di parlare apertamente tra loro, trattandosi con gentilezza e rispetto, per costruire relazioni sane e collaborative.
Il Capitano ha poi condiviso alcune strategie preziose per aiutare i ragazzi a gestire le difficoltà che possono incontrare, come episodi di bullismo o situazioni in cui si sentono a disagio o vulnerabili. Ha voluto sottolineare alla platea di giovani, l’importanza di rivolgersi sempre a un adulto di fiducia, come un insegnante, un familiare o anche un Carabiniere, per ricevere il giusto supporto nei momenti di bisogno.
Con questi consigli, ha voluto ispirare i ragazzi a costruire un ambiente sicuro e accogliente, dove nessuno si senta solo di fronte ai problemi e tutti possano sentirsi protetti e compresi.
Gli studenti hanno partecipato con grande entusiasmo all’incontro, dimostrando vivo interesse per gli argomenti trattati. Alcuni hanno condiviso esperienze personali, raccontando episodi a cui hanno assistito o in cui sono stati coinvolti, dimostrando empatia e sensibilità verso questi temi. Non sono mancate le domande: molti hanno chiesto al Capitano consigli pratici su come intervenire e sostenere concretamente chi subisce atti di bullismo, esprimendo una sincera volontà di fare la differenza e aiutare i compagni in difficoltà.
Uno degli studenti ha realizzato un disegno intenso e significativo: un bambino che stringe la mano al Capitano, con fumetti che esprimono la loro conversazione. Dal Capitano, la frase che ha ispirato tutti: “Chi ha un grande cuore protegge la vittima e non la lascia mai” e dal bambino, un sincero “Grazie Capitano”.
Un’immagine che racchiude perfettamente il messaggio di solidarietà e protezione trasmesso durante l’incontro.
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