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Catania, focus sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: scoperti tre dipendenti “in nero”, denunciati i titolari

Complessivamente è stata verificata la posizione lavorativa di 17 impiegati trovati suoi luoghi di lavoro, e sono state contestate sanzioni per 14.750 € e ammende per 11.500 €, con con il recupero di 4.200 € di contributi assistenziali

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, supportati dall’Arma territoriale, hanno svolto un servizio ispettivo presso 3 attività commerciali della città, al fine di verificare il rispetto delle norme in materia di legislazione sociale e degli adempimenti connessi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, a tutela dei dipendenti e più in generale dell’economia legale.

In tale contesto, nei pressi della centralissima via Etnea, un ristoratore catanese di 21 anni è stato denunciato perché non aveva sottoposto a visita medica obbligatoria i suoi dipendenti e non li aveva nemmeno formati adeguatamente in relazione al lavoro da svolgere. Ciò ha comportato un grave pericolo per la salute dei lavoratori che, ad esempio, maneggiavano attrezzature elettriche potenzialmente dannose, come le affettatrici, senza essere stati preventivamente istruiti sul funzionamento dei macchinari. L’uomo, peraltro, non aveva nemmeno previsto il documento di valutazione dei rischi D.V.R., obbligatorio per tutte le imprese con almeno un dipendente.

L’attività ha poi interessato un ente di formazione nei pressi del viale Mario Rapisardi, di proprietà di un 49 enne del posto, nei cui locali i Carabinieri hanno accertato la mancata manutenzione dei mezzi antincendio, ovvero degli estintori, denunciando così il titolare.

Infine, è stata controllata una braceria nel quartiere “Borgo”, dove, oltre alla mancata formazione dei dipendenti, non sottoposti nemmeno a vista medica, è stata accertata la presenza di 3 lavoratori irregolari su 5 e, per tale motivo, oltre alla denuncia della responsabile, una 21 enne catanese, l’attività è stata sospesa fino a quando l’imprenditrice non provvederà a regolarizzare la posizione lavorativa dei dipendenti.

Complessivamente è stata verificata la posizione lavorativa di 17 impiegati trovati suoi luoghi di lavoro, e sono state contestate sanzioni per 14.750 € e ammende per 11.500 €, con con il recupero di 4.200 € di contributi assistenziali INPS/INAIL.


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