Il 17 settembre 2024, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito del coordinamento delle indagini relative al ferimento di una persona mediante colpi d’arma da fuoco avvenuto a Catania lo stesso giorno, ha emesso decreto di fermo di indiziato nei confronti di Gianluca Patti, classe 1990, gravemente indiziato di tentato omicidio, detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo.
Le indagini, coordinate dalla Procura etnea ed eseguite dalla sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile, scaturite da una segnalazione dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come l’indagato sarebbe stato l’autore del ferimento di una persona, sottoposta a intervento chirurgico con conseguente estrazione di due ogive, e successivamente ricoverata nel reparto di Ortopedia con diagnosi di ferite da arma da fuoco multiple e prognosi di 20 giorni.
A seguito dei tempestivi approfondimenti svolti dal personale della Squadra Mobile, che tratta i reati contro la persona, in particolare grazie ai racconti di persone presenti ai fatti e alla disamina di immagini del sistema di video sorveglianza di un negozio ubicato nei pressi del luogo in cui sono avvenuti i fatti, si è potuti non solo individuare il luogo in cui è stato commesso il reato, in via Gramignani, nel quartiere “San Cristoforo”, ma anche, in esito al sopralluogo svolto da personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica-Sicilia Orientale, a comprendere, seppure in una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento della difesa, la dinamica e la genesi dei fatti, riconducibili a contrasti di natura familiare, repertando due bossoli, calibro 7,65, Browning , nonché le ogive dei tre proiettili che avevano attinto la vittima.
In relazione a tali fatti Patti è stato, quindi, sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso da questo Ufficio di Procura, venendo condotto prima negli Uffici della locale Squadra Mobile e, successivamente, ultimati gli atti di rito, trasferito nella Casa Circondariale catanese di “Piazza Lanza”.
Pur non essendo stato convalidato il fermo, per profili riguardanti la qualificazione giuridica dei reati, è stato poi disposta nei suoi confronti, dal competente Giudice per le indagini preliminari, l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per lesioni aggravate dall’uso di arma e per porto illegale di arma.
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