La mostra “Tracce classicismi e contemporaneità” propone un incontro tra due artisti contemporanei, Alex Caminiti e Michele Moschetto, le cui opere, pur provenendo da ambiti espressivi diversi, condividono una profonda riflessione sulla condizione umana e sulle modalità attraverso le quali essa si manifesta.
Le tele di Caminiti e le sculture di Moschetto creano un percorso espositivo che esplora la tensione tra il visibile e l’invisibile, tra il detto e il non detto. Questa esposizione segna un nuovo capitolo nel percorso artistico che ha visto protagonisti Caminiti e Moschetto, proseguendo il dialogo iniziato nella mostra realizzata a Lugano dal titolo “Azione Creativa”, e, mettendo in luce le loro comuni radici comuni in Sicilia come terra d’origine, per poi approfondire e trasformare le proprie visioni artistiche personalizzandole.
In questa mostra le opere di Caminiti e Moschetto si incontrano, le pitture vivaci e provocatori di uno e le sculture essenziali e concettuali dell’altro, entrambe le visioni si fondono in un’esperienza estetica che sollecita lo spettatore a riflettere sui grandi temi dell’esistenza, della comunicazione e dell’identità.
Il vernissage di Tracce classicismi e contemporaneità si terrà giorno 5 settembre alle ore 18.30 nei locali di Fil Rouge Project in via Firenze, 229 B/C a Catania.
Alex Caminiti: La Protesta del Colore
Artista italiano di fama internazionale, le cui opere, tendono a esplorare la potenza espressiva del colore e della forma. I suoi lavori combinano la tecnica tradizionale dell’olio con un’interpretazione audace e innovativa del mondo contemporaneo. Le sue tele grandi, affollate di significati e simbolismi, si arricchiscono di una nuova dimensione emotiva e critica. L’artista celebra la tradizione pittorica con una prospettiva moderna, fondendo la maestria del classicismo con la provocazione del graffito pop e l’irriverenza dei loghi commerciali, trasformando ogni quadro in una riflessione visiva sul nostro tempo. L’arte di Caminiti si presenta come un gesto di rottura e al contempo di costruzione, in cui la materia pittorica diventa veicolo di messaggi e interrogativi. Le sue opere sfidano lo spettatore a riflettere sul mondo che ci circonda, spingendoci a confrontarci con le nostre certezze e a esplorare nuove prospettive.
Michele Moschetto: La Scultura come Linguaggio
Scultore e fotografo, si avvicina all’arte attraverso un percorso singolare, derivante dalla sua formazione tecnica e dalla sua esperienza come artigiano di pietre e marmi. Le sue sculture esplorano il linguaggio e la comunicazione in modo concettuale, spesso mettendo in luce le dissonanze e le ambiguità intrinseche al linguaggio stesso. Michele Moschetto con il suo approccio
scultoreo, continua a esplorare la connessione tra materia e forma. Le sue sculture rivelano una evoluzione nel trattamento dei materiali, dove la semplicità e l’archetipo della terra siciliana si intrecciano con l’energia ancestrale di Gea, la dea della Terra, con il mondo arabo che lui stesso vive in prima persona, e con le incarnazioni degli standard e stereotipi di genere, di arte, di contemporaneità. Le opere di Moschetto sono caratterizzate da una maggiore complessità e profondità, offrono una varietà di sensazioni tattili e visive, dall’energia vibrante alla calma accogliente. Ogni scultura diventa un tributo alla creatività e alla tradizione, esprimendo una visione intima e gioiosa del mondo, ma anche una velata critica e se vogliamo, a una riflessione sulla società – sia moderna che contemporanea, sulla sua cultura, sui suoi miti e le sue credenze. La sua arte ci invita a riflettere sull’incomunicabilità e sulla difficoltà di esprimere la complessità dell’esistenza umana attraverso i mezzi tradizionali del linguaggio e della forma.
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