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Giarre, sulla Tari scontro tra Consiglio comunale e giunta. I consiglieri: “non ci stiamo a fare da capro espiatorio”

I consiglieri comunali spiegano di aver scoperto solo il 18 luglio che gli uffici avevano redatto la proposta di aumento della Tari con scadenza di legge fissata al 20 luglio

A Giarre dura presa di posizione dei consiglieri comunali (Giovanni Barbagallo, Alfio Bonaventura, Antonio Camarda, Gabriele Di Grazia, Raffaele Musumeci, Santo Primavera, Angelo Spina, Salvatore Cantarella e Salvatore Cavallaro di maggioranza e Leo Patanè, Carmelo Strazzeri, Alfio Tomarchio e Francesco Vitale di opposizione) nei confronti di alcuni componenti della giunta municipale che avrebbero addossato loro tutte le responsabilità dopo l’approvazione degli aumenti della Tari. “Il voto favorevole in consiglio comunale, lo scorso 20 luglio – scrivono in una nota – ha lasciato l’amaro in bocca ai nostri concittadini e riteniamo doveroso spiegare i fatti amministrativi e politici che lo hanno caratterizzato”. Sulla ricostruzione della vicenda, definita mendace e strumentale, avrebbe “pesato l’influenza di qualche esperto in cerca d’autore – scrivono – e le esternazioni di qualche assessore investito da nomina “divina” che, senza spiegare cosa e come, ha preferito addossare la colpa dell’aumento della tassa sui rifiuti interamente ai consiglieri comunali evitando, tra l’altro, di spiegare le responsabilità ed i danni erariali che il Consiglio avrebbe compiuto nel caso di mancata approvazione della proposta”.

I consiglieri comunali spiegano di aver scoperto solo il 18 luglio che gli uffici avevano redatto la proposta di aumento della Tari con scadenza di legge fissata al 20 luglio. “Abbiamo avuto meno di 48 ore per studiare i documenti e per deliberare sulla materia. Occorre specificare – dichiarano – che il consigliere nulla può disporre in merito alla gestione del servizio, che viene svolto dagli uffici e, per quanto riguarda la parte politica, dall’amministrazione e dall’assessorato al ramo”. Informazioni giunte, quindi, tardivamente, nonostante il Comune di Giarre già lo scorso 13 giugno avesse presentato i documenti alla Srr per il nuovo Piano economico finanziario, dove si evidenziava la necessità di ulteriori somme pari a circa 350mila euro, e che la Srr già in data 3 luglio avesse inviato al Comune il nuovo Pef con gli aumenti previsti.

“Nulla di tutto ciò – dicono ancora i consiglieri comunali – ci è stato comunicato. In soccorso – spiegano ancora – è arrivato il Decreto regionale con l’erogazione di contributi, ancora solo sulla carta, pari a 730mila euro per compensare gli extra costi sostenuti dai Comuni per il conferimento dei rifiuti all’estero. Abbiamo così deciso, con una mozione incidentale presentata dall’opposizione e condivisa dall’intero Consiglio, di impegnare il sindaco e la sua giunta a destinare l’intera somma alla diminuzione della tariffa. Una soluzione – sottolineano i consiglieri – che non solo scongiurerà gli aumenti ma, anzi, mira ad un abbassamento delle aliquote. Inspiegabilmente, però, non è stata inserita nella proposta di delibera originaria, impedendo di fatto ai consiglieri di votarla. Ribadiamo con forza – concludono – che il sentimento e la volontà dei consiglieri comunali firmatari sono sempre stati e rimangono in favore di un alleggerimento della pressione tributaria nei confronti della comunità giarrese”.


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