Oggi siamo tutti Meta Catania, oggi siamo tutti innamorati delle emozioni, oggi siamo tutti abbracciati a urlare siamo Campioni d’Italia. Il secondo tempo supplementare, le parate di super Tornatore e la doppia stoccata spezza gambe di Pulvirenti a cucire addosso e sulle maglie della Meta Catania lo scudetto 2024.
Una finale che è partita con il grande tatticismo, grande intensità ma con poche azioni gol da una parte e dall’altra. Poi, improvvisamente ecco la mossa ormai solita di Juanra. Dentro Pulvirenti piazzato li da pivot e alla prima discesa il tiro cross della Meta Catania trovava la zampata di Pulvirenti che depositava il primo vantaggio, 0-1 e PalaJacazzi ammutolito e boato degli oltre 15 tifosi rossazzurri presenti. Il quadro della partita cambiava con una Meta Catania adesso sorniona e soprattutto padrona a tratti del palleggio grazie all’uomo in più Timm sempre palla al piede. I rossazzurri ci credevano e Podda esaltava due minuti più tardi i riflessi di Bellobuono che evitava il raddoppio degli etnei. Scottava il pallone per Napoli, nervosi gli uomini di Colini, mentre in casa rossazzurra sicurezza donata dal gol. La prima risposta di Napoli, Borruto calciava secco ma Timm chiudeva e Podda spazzava via la palla vagante. Ancora Borruto che si accendeva, ma Timm col piattone era ancora straordinario. Reazione dunque Napoli e primi dieci minuti di una vera e pesante finale scudetto decisiva. Meta catania però reattiva e soprattutto pericolosa ancora con Pulvirenti che scappava via in contropiede e sul tiro secco in diagonale il piede di Bellobuono a scacciare il raddoppio. Animi accesi, nervosismo e gara che tornava spezzettata, ma tremendamente intensa e imprevedibile. Meta Catania che appariva superiore, aggrediva tutto e tutti, Silvestri e Bocao giganteggiavano come il capitano Musumeci faro intoccabile della gara. A cinque dalla fine ancora occasione per la Meta Catania con Podda che con la punta chiamava ancora la parata di Bellobuono. Dal dominio Meta Catania, il pareggio dal nulla del Napoli: Mancuso faceva partire un missile da fuori area che non dava scampo a Timm, 1-1. Juanra chiamava timeout per spezzare adesso la pressione degli azzurri di casa. Il Napoli però fiutava il doppio passo, Borruto inventava tra le linee per De Luca con Timm che usciva nonostante il recupero di Silvestri ma il pallone finiva dentro per il 2-1. La beffa arrivava a venti secondi dalla fine: blocco di Mancuso che favoriva la botta di Bolo che triplicava all’angolino di del portiere della Meta Catania. 15 minuti di Meta Catania e 5 minuti di Napoli con due rimesse laterali sfruttate e tre reti.
Ad inizio ripresa equilibrio in campo, gestione Napoli del doppio vantaggio e Meta Catania purtroppo poco pericolosa e con un Timm in meno che si fermava per infortunio. Dentro Tornatore a blindare la porta e schema tattico diverso per Juanra. Al quinto ci provava Bocao su punizione, ma Salamone non credeva nella traettoria. Dalla gestione Napoli, alla botta improvvisa a riaccendere la miccia rossazzurra di Anderson che spaccava la porta di Bellobuono 3-2. Gara nuovamente riaperta e Meta Catania sul pezzo e alla ricerca del pareggio.Attimi intensi, la partita nella partita per una finalissima pazzesca e degna del suo nome. A dieci dal termine fase interlocutoria, tanti errori e primi cenni di stanchezza, ma sul lancio di Bocao, Pulvirenti eludeva Bolo che lo stendeva: sulla punizione carambola Musumeci e Turmena e nella mischia gomitata di De Luca all’argentino e rosso diretto. Altro episodio della gara con Napoli per due minuti a difendere in inferiorità numerica. Occasionissima per la Meta Catania che attaccava e subito la puntata di bomber Podda che si infilava sotto l’incrocio per il 3-3. Finale unica, bellissima e con nove minuti da artiglieria pesante. La Meta Catania non si fermava, Pulvirenti recuperava una palla pazzesca, Musumeci pescava Bocao al centro che scaricava dentro il sorpasso 3-4. Adesso la Meta Catania a otto dalla fine era nuovamente ad un passo dallo scudetto e portiere di movimento per Napoli. I partenopei pescavano subito il 4-4 con Ercolessi che veniva pescato dalla bucata di Bolo. Sei minuti alla fine e squadre stanche ma mai dome: Anderson ancora superbo a girarsi e tiro dove Bellobuono arrivava con la punta del piede. La risposta di Napoli con Saponara dove Tornatore smanacciava in angolo. Napoli a cinque dalla fine rimetteva il portiere di movimento per giocarsi l’uomo in più: La Meta Catania difendeva bene e riconquistava palla e contropiede con il colpo sotto di Musumeci e deviazione di Bellobuono. A tre dalla fine ancora straordinaria azione di Anderson con doppio passo e botta dove il portiere di Napoli diceva di no. Non succedeva più nulla e il discorso si spostava ai supplementari. Primo step con episodio con il fallo di Musumeci su Borruto e libero per Napoli in virtù dei 5 falli della Meta Catania: Bolo tirava ma Tornatore era strepitoso. Gara infinita e con Tornatore reattivo ancora sul tiro di Bolo. A uno dalla fine altro tiro libero in favore di Napoli: secondo libero stavolta Salas contro Tornatore, e ancora il portiere della Meta Catania a respingere il tiro. La risposta rossazzurra nel controllo e tiro al volo di Pulvirenti e risposta di Bellobuono sul primo palo. Ancora cinque minuti e via al secondo tempo supplementare: dopo trenta secondi ecco la giocata di Turmena che apriva a Pulvirenti con “Provvidenza” a dare il 4-5 e volo sui tifosi del Catania presenti. Power play per il Napoli alla disperata ricerca del pareggio, ma Tornatore usciva fuori una parata da urlo su Ercolessi, fantascienza. Attaccava il Napoli e si chiudevano invece le maglie della Meta Catania. Scorreva il crono, ma l’apoteosi era dietro l’angolo con Pulvirenti che andava a strappare palla e si involava verso la porta tutto solo per il 4-6 della Meta Catania a pochi secondi dal tricolore.
La sirena è un suono pazzesco, ed è una musica soave dove il canto dei tifosi rossazzurri si mischia alla gioia infinita dei ragazzi di Juanra. La Meta Catania entra nella storia, porta il primo grande scudetto siciliano nel futsal. La quarantesima edizione del campionato porta i colori rossazzurri, un tricolore di una squadra-famiglia fantastica che passo dopo passo ha costruito la sua forza. Lo scudetto della colonna Carmelo Musumeci, dei catanesi Giovanni Pulvirenti, Seby Tornatore e Maurizio Silvestri, lo scudetto di un bomber consacrato come Podda, di uomini simbolo e decisivi come Bocao, Turmena, Dian Luka, Timm senza dimenticare i sempre pronti e sette polmoni firmati Salamone, Anderson. Una gioia immensa per un presidente Enrico Musumeci che raccoglie i frutti di programmazione e passione di una società cresciuta in maniera pazzesca anno dopo anno. Lo scudetto della bolgia del PalaCatania, lo scudetto per Catania e per i catanesi. Una magia unica che vola sulle note del grande Battiato, perché oggi gira tutta la stanza come si balla, canta…canta Meta Catania sei Campione d’Italia.
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