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Cercasi pediatra a Catania: nasce il comitato dei genitori

Per chiedere all’assessorato regionale e all’Asp di rispettare il diritto alla salute, il diritto di scelta del pediatra e il diritto alla continuità assistenziale dei bambini

“Libera scelta e continuità assistenziale”. È questo ciò che reclamano tanti genitori catanesi che hanno deciso di aderire ad un comitato civico “Cercasi pediatra a Catania”, per assicurare ai propri bambini il diritto di essere seguiti da un pediatra, cioè un medico specializzato nelle tante e diverse patologie che riguardano i piccoli assistiti e le loro diverse e complesse fasi di sviluppo. A costringere i genitori a fare fronte comune contro quella che sembra la negazione di un diritto è la mancanza di nuove convenzioni pediatriche che riguarderanno la città di Catania. L’assessorato regionale alla Salute, Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica ha infatti ritenuto di non considerare la città di Catania come un ambito carente, non prevedendo per lo stesso territorio nessuna nuova convenzione. In base allo stesso documento risultano invece previste due nuove convenzioni ad Adrano, due ad Acireale, una a Gravina, una a Bronte, una a Caltagirone e una a Palagonia. Dunque solo 8 nuove convenzioni per l’intera provincia etnea.

“Poter scegliere un pediatra per i nostri bambini è un diritto che in questo momento ci viene negato – dichiarano i genitori – Avere un pediatra di riferimento è molto importante, anche dopo i 6 anni, età nella quale potremmo anche scegliere di farli seguire dal medico generico di famiglia. Ci sono diverse problematiche che riguardano però lo sviluppo infantile che si manifestano anche dopo i 6 anni. Il pediatra è uno specialista che conosce i nostri figli da quando nascono e che li può seguire in maniera specialistica anche nelle delicatissime fasi del loro sviluppo. Molti genitori che hanno i bambini iscritti con il medico generico, al momento in cui si presenta la necessità di ricorrere alle cure mediche per i loro figli, preferiscono rivolgersi ai pronto soccorso pediatrici e ai centri di prima assistenza, intasando un sistema creato per le emergenze. Importante è poi la continuità dell’assistenza pediatrica per tutti i bimbi, ma soprattutto per quei piccoli pazienti che hanno problematiche importanti e piani terapeutici da dover seguire”.

Nella stessa città diversi pediatri sono già andati in pensione nel corso degli ultimi anni. “Si parla di circa 12-15 pensionamenti negli giro degli ultimi quattro anni – spiegano dal Comitato –. Per bilanciare tali assenze nella città sono stati richiamati alcuni pediatri per mobilità. Tali soluzioni, però, non riescono a compensare il numero dei pensionamenti e a rispondere al reale fabbisogno effettivo della città”. Ciò che crea un’incongruenza tra numeri e fabbisogno effettivo sono sicuramente i numeri della natalità in calo, la presenza di bambini extracomunitari, e il numero dei bambini che hanno già compiuto 6 anni, che potrebbero già essere inseriti nelle liste del medico di famiglia; dall’altro lato i pediatri con mobilità non risolvono il problema e, per le famiglie e i loro piccoli, rappresentano solo delle soluzioni temporanee.

“I pediatri che rientrano con mobilità sono spesso i più anziani. Rientrano, ma dopo qualche anno vanno in pensione. Si sta verificando infatti che bambini di 5 anni hanno già cambiato 4 pediatri e in questo modo viene leso il diritto alla continuità assistenziale. Un bambino appena nato la scorsa settimana è stato iscritto con una pediatra che va in pensione i primi di giugno. La sua prima visita è stata anche l’ultima con il suo pediatra”. Intanto diversi pediatri della provincia di Catania in procinto di pensionamento avevano fatto richiesta per essere affiancati da un medico giovane inserito in graduatoria per poter attivare la procedura anticipo prestazione previdenziale (APP) per i pediatri, prevista dall’allegato 5 dell’accordo collettivo nazionale dei pediatri al fine di assicurare la continuità assistenziale ai loro piccoli assistiti. “Se fosse stato applicata questa procedura già sarebbero subentrati 4 nuovi pediatri nel territorio di Catania e provincia. Chiediamo all’Assessorato regionale e all’Asp di Catania di rispettare il diritto alla salute, il diritto di scelta del pediatra e il diritto alla continuità assistenziale dei nostri figli”.


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