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Giovani investigatori scientifici per un giorno: alunni di Maniace in visita alla caserma dei Carabinieri

Allestita per loro una mini scena del crimine

Prosegue la campagna dell’Arma dei Carabinieri per diffondere la “cultura della legalità” tra giovani e giovanissimi, come parte integrante della “strategia di prevenzione” attuata a livello nazionale.

Un progetto, quello degli incontri con i ragazzi, in cui i più giovani hanno la possibilità di confrontarsi direttamente con i militari dell’Arma, affrontando tematiche d’attualità, per contribuire a sviluppare in loro una coscienza civica.

L’iniziativa ha interessato, questa volta, i giovanissimi alunni delle classi elementari e medie dell’istituto comprensivo “Carlo Levi” di Maniace che, accompagnati dagli insegnanti referenti del “progetto legalità”, hanno visitato la caserma della Compagnia Carabinieri di Randazzo.

Ad accoglierli, oltre al Comandante, Capitano Luca D’Ambrosio, i militari della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile che, con grande professionalità e competenza, hanno parlato agli alunni dei compiti attribuiti all’Arma, mostrando poi, come si svolge, in concreto, “la vita di caserma”.

Dopo una breve introduzione e descrizione dei vari uffici che ci sono all’interno del Comando, gli studenti hanno potuto vedere da vicino una “gazzella”, l’autovettura in dotazione al servizio di pronto intervento dell’Arma, munita di sirene e lampeggianti, e guidata da militari abilitati alla guida sicura in caso di emergenza.

In seguito, vista la giovane età dell’auditorio, il Capitano ha affrontato il tema del rispetto delle regole e delle leggi, necessario per instillare nelle nuove generazioni il senso civico, di responsabilità e di appartenenza alla società, in un’età in cui la formazione del rispetto delle norme gioca un ruolo cruciale.

Ai ragazzi è stata poi spiegata l’importanza di rivolgersi sempre ai Carabinieri in caso di pericolo mediante l’utilizzo del “numero unico di emergenza 112”, che permette ai cittadini di entrare in contatto diretto con l’operatore dell’Arma addetto alla Centrale Operativa.

Infine, è stata allestita per loro una mini scena del crimine, nella quale hanno potuto cimentarsi nell’acquisizione delle impronte digitali e del Dna.

Una simulazione che li ha visti calarsi con entusiasmo nelle vesti di “giovani investigatori scientifici”.

L’incontro, che ha riscosso notevole interesse da parte di ragazzi e insegnanti, testimonia la prossimità dell’Arma alle nuove generazioni, indispensabile per rafforzare il messaggio che la legalità, il rispetto reciproco e la sicurezza sono valori condivisi e fondamentali per la crescita di una società più giusta e consapevole.


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