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Siccità permanente, Confagricoltura Catania punta alla calamità nazionale: chiesto incontro al Prefetto

La mancanza di precipitazioni ha reso impossibile la produzione di foraggio, aumentando i costi per le aziende zootecniche

Confagricoltura Catania, tramite il presidente, Giosuè Arcoria, scrive al Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, per chiedere un incontro urgente per mettere al corrente la rappresentante del Governo a livello locale della reale e drammatica situazione che il comparto agricolo etneo sta attraversando, con danni irreparabili alle produzioni, ripercussioni economiche devastanti per le aziende e il rischio di perdita di posti di lavoro.

Nella lettera, esprimendo profonda preoccupazione per l’attuale situazione, si evidenzia che l’intero territorio regionale, in particolare la Provincia di Catania, è gravemente colpito da una prolungata siccità che ha compromesso le coltivazioni, il comparto zootecnico e le produzioni agrumicole invernali.

La mancanza di precipitazioni ha reso impossibile la produzione di foraggio, aumentando i costi per le aziende zootecniche.

In più, in data odierna, Confagricoltura Catania ha inviato una lettera a tutti i sindaci dei comuni della provincia di Catania per invitarli a unirsi alla richiesta di incontro con il Prefetto per sollecitare, con un’unica voce, la richiesta delle Istituzioni e delle Imprese catanesi per l’immediato riconoscimento dello stato di calamità nazionale per siccità permanente.

“Il settore agricolo – spiega il Presidente di Confagricoltura Catania, Giosuè Arcoria – ha subito le conseguenze del caldo torrido della scorsa estate e continua a essere afflitto da condizioni climatiche anomale, con gravi carenze idriche per l’irrigazione e l’alimentazione degli animali. La Regione Siciliana ha richiesto lo stato di calamità per siccità, evidenziando la gravità della situazione che coinvolge l’intero territorio regionale, ma rimaniamo in attesa di approvazione da parte del Governo nazionale. Il tempo è già finito, occorre essere uniti nella richiesta di massima urgenza”.


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