Non potevano sfuggire all’occhio attento della Nasa i “volcanic vortex rings”, gli anelli di gas che l’Etna soffia sempre più spesso dando spettacolo anche quando, apparentemente, riposa.
L’ente spaziale americano vi ha dedicato la pubblicazione dell’odierna fotografia astronomica del giorno (https://apod.nasa.gov/apod/astropix.html). La spettacolare immagine è stata scattata a ridosso dell’alba del 7 aprile dall’astrofotografo siracusano Dario Giannobile, che per coglierla è andato a Gangi, borgo nelle Madonie tra i più belli d’Italia.
“Le pareti del vulcano – spiega la Nasa – rallentano leggermente l’uscita degli sbuffi di fumo, facendo muovere più velocemente il gas interno”. Ne viene fuori “un anello, una struttura geometrica stabile mentre sale”. Gli anelli di gas sono piuttosto rari, e per averli serve un equilibrio complesso: “La giusta geometria del condotto, la giusta velocità del gas espulso e la relativa calma dell’atmosfera esterna”.
“Gli anelli sulla sinistra – spiega Giannobile, le cui foto sono visibili su Instragram (@astro_dariogiannobile) e Facebook (@dariogiannobile) – sembrano librarsi dalla corrente gassosa come piccole meduse galleggianti su un cielo colorato dal bagliore rossastro dell’alba. C’è un legame inscindibile fra le rocce laviche e il Cielo, rappresentato dalla sottile falce di Luna, testimone silenziosa della forza del nostro amato vulcano”.
La produzione di anelli di gas è tipica dell’Etna. “Nessun vulcano sulla Terra – ha spiegato di recente il vulcanologo Boris Behncke – produce così tanti anelli di vapore come l’Etna, lo sapevamo già da tempo. Nel 2000 e ancora da luglio 2023 in poi, il cratere Bocca Nuova ha emesso migliaia di questi anelli, e sta continuando. Ora l’Etna sta rompendo tutti i record precedenti. Nel tardo pomeriggio del 2 aprile scorso si è aperta una piccola bocca sull’orlo nord-orientale del Cratere di Sud-Est, che ha prodotto degli sbuffi di gas incandescente”.
L’articolo della Nasa contiene, tra l’altro, un time-lapse (https://www.youtube.com/watch?v=izlsxgAvL18) realizzato da Marcella Giulia Pace, astrofotografa ragusana, che insieme a Giannobile e ad altri appassionati da qualche anno, coniugando bellezza e scienza nei loro scatti, conquistano sia il gradimento popolare sia l’apprezzamento da parte degli addetti ai lavori.
“Gli anelli di gas vulcanici – spiega Pace su passioneastronomia.it – sono un fenomeno spettacolare e raro che si verifica quando i vulcani emettono gas in modo da creare un vortice circolare. Questo inizia con l’emissione di gas composto da vapore acqueo, anidride carbonica, zolfo e altri composti volatili, attraverso una fessura stretta nel vulcano. Questi anelli possono rimanere stabili e visibili per diversi minuti, viaggiando per chilometri prima di dissolversi e la loro stabilità dipende dalla coerenza del vortice e dalle condizioni atmosferiche”.
In un bellissimo filmato l’astrofilo Giovanni Benintende (https://www.youtube.com/watch?v=tLpqMjyymtE) segue da vicino questo ‘viaggio’ servendosi di un drone: l’anello di gas, conquistata la ‘libertà’, percorre la propria strada nell’azzurro del cielo, si allunga e infine svanisce.
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