I Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante hanno incontrato gli studenti del Liceo linguistico e scientifico Boggio Lera, nell’ambito del progetto di collaborazione tra l’Arma e il mondo dell’istruzione.
L’incontro, durante il quale sono intervenuti il Capitano Angelo Pio Mitrione e il Luogotenente Sebastiano Russo, rispettivamente Comandante della Compagnia di Piazza Dante e Comandante dell’omonima Stazione, ha avuto come obbiettivo quello di fornire ai ragazzi spunti di riflessione su argomenti importanti e di forte attualità quali la “violenza di genere” e l’uso consapevole dei “social network”.
Proprio in merito alle forme di violenza, partendo da un excursus storico sulla nascita della normativa e sull’evoluzione culturale che la società ha affrontato in poche decine di anni, passando dall’abrogazione del delitto d’onore all’introduzione del codice rosso, i Carabinieri hanno avuto modo di avviare una lezione interattiva durante la quale gli studenti hanno espresso le loro opinioni circa le reticenze che, talvolta, le vittime hanno nello sporgere denuncia perché non si sentono abbastanza supportate dall’ambiente che le circonda. Per tale motivo, l’attenzione è stata posta sulla capacità che ogni cittadino dovrebbe avere nel riuscire a cogliere i segnali di disagio dell’altro.
Sono stati, così, illustrati i “segnali spia” che devono far allarmare sia gli operatori di polizia che chiunque entri in contatto con chi è potenzialmente vittima di violenza e, a tal fine, i Carabinieri hanno presentato agli studenti il “violenzometro” edito dal Comando Generale dell’Arma, che permette di “classificare” gli atteggiamenti violenti e fornisce utili suggerimenti sulle azioni da intraprendere caso per caso.
È stato, poi, proiettato un cortometraggio dal titolo “Piccole cose di valore non quantificabile”, un condensato sulla capacità di ascolto e comprensione del prossimo anche in momenti durante i quali chi è in difficoltà non ha il coraggio di parlare apertamente dei drammi subiti. In questo short movie, in particolare, gli studenti hanno potuto vedere all’opera un Brigadiere dei Carabinieri che, intento a ricevere una denuncia, ha dovuto decifrare le parole di una donna vittima di violenze, la quale, però, descriveva ciò che le era accaduto come fosse soltanto un furto di “piccole cose”, tra le quali vi erano tuttavia “tutti i suoi sogni” e “un amore grande così”. Ciò per sensibilizzare gli studenti all’importanza dell’ascolto e della condivisione delle emozioni con gli altri, per poter creare una società basata sul rispetto e sul soccorso reciproco.
Si è anche parlato delle conseguenze dell’uso inappropriato dei media, ad esempio attraverso la condivisione di video e foto che ritraggono atteggiamenti violenti o bullizzanti, annullando nettamente i confini della violenza, che diventa, così, “virale” e produce effetti dirompenti sulle vittime.
È dunque emersa l’importanza di un uso consapevole dei social network, ove talvolta gli utenti, animati dal desiderio di ricercare una maggiore notorietà, commettono delle azioni senza comprenderne le gravità. Spesso si inizia come scherzo, ma poi lo scherzo sfugge di mano e diventa ricatto, umiliazione, atto persecutorio, revenge porn e quindi reato, con conseguenze particolarmente rilevanti sia per le vittime che per gli stessi autori.
Un punto di forza dell’evento è stata la possibilità per gli studenti di interagire direttamente con i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri. Attraverso un vivace scambio di domande e riflessioni, i liceali hanno potuto non solo esporre le proprie considerazioni sulle tematiche affrontate ma anche acquisire spunti di riflessione, che saranno poi approfonditi durante le lezioni con i docenti della scuola.
L’iniziativa è stata calorosamente accolta sia dalla direzione scolastica che dagli studenti, evidenziando l’importanza di tali incontri nella formazione dei più giovani e nella diffusione della cultura della legalità.
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