La sera del 24 marzo, una telefonata dai toni allarmanti, giunta alla sala operativa della Questura, ha fatto scattare l’intervento di diverse volanti in un’abitazione del quartiere San Cristoforo.
La segnalazione, infatti, parlava di otto bambini che erano stati lasciati soli all’interno di un appartamento da una coppia che spacciava droga al piano soprastante.
I poliziotti hanno individuato l’abitazione dove avrebbero dovuto trovarsi i minori e, sebbene bussando non abbiano ricevuto alcuna risposta, hanno effettivamente accertato la loro presenza in casa. Pertanto, allo scopo di sincerarsi delle loro condizioni, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per poter accedere all’interno dell’appartamento, ma ecco che, all’arrivo dei Vigili del Fuoco, sono giunti anche i genitori, probabilmente avvisati da qualche vicino.
I bambini, fortunatamente, sono stati trovati tutti in buona salute e la casa era in discrete condizioni. I due genitori sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di abbandono di minori.
Ma mentre erano impegnati in questo intervento, i poliziotti hanno udito provenire dal piano superiore fortissimi rumori di mobilio spostato e un continuo tirare lo sciacquone di un wc e quindi, ripensando al tenore della segnalazione che parlava di spaccio di droga al piano superiore, gli agenti hanno deciso di controllare.
Sul pianerottolo, gli operatori hanno notato che l’abitazione era protetta da un cancello metallico e da telecamere di sorveglianza, poi, approfittando dell’uscita di due persone, si sono intrufolati, riuscendo a entrare nell’appartamento, dal quale proveniva anche un forte odore di marijuana. Qui hanno trovato una vera e propria sala gioco abusiva con quattro slot machine perfettamente funzionanti e dentro le quali è stata recuperata e sequestrata la somma di 2.200 euro in monete. Inoltre, gran parte delle 18 persone che vi si trovavano erano pregiudicate e assuntori di sostanze stupefacenti.
Procedendo con la perquisizione, sono stati trovati tre monitor da cui si vedevano le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e, all’interno di un mobiletto, materiale solitamente utilizzato per il confezionamento dello stupefacente in dosi; poi, nascosti nel locale del bagno, sono stati rinvenuti anche sette bilancini elettronici di precisione.
Il tutto è stato sottoposto a sequestro.
Considerando che nell’appartamento non c’era una camera da letto né una cucina, è apparso subito chiaro che lo stesso era utilizzato come base per l’esercizio del gioco d’azzardo e per lo spaccio e il consumo di stupefacenti. Il catanese pregiudicato di 30 anni, al quale il locale è risultato essere in uso, è stato indagato in stato di libertà non solo per il reato di esercizio di giochi d’azzardo e per spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche per quello di furto di energia elettrica, come accertato da tecnici Enel appositamente intervenuti dopo le prime verifiche fatte dai poliziotti.
Inoltre, all’interno dell’abitazione c’era una pregiudicata di 36 anni, la quale aveva a carico un provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Catania che aveva più volte violato: è stata, quindi, nuovamente denunciata. Altri pregiudicati erano destinatari di altre misure che gli imponevano di non uscire dalla loro abitazione in orario serale: per questo motivo, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria.
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