La commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado di città e periferia, guidata dall’onorevole Alessandro Battilocchio, si è recata a Palazzo degli Elefanti per incontrare il sindaco di Catania Enrico Trantino, per la prima delle audizioni compiute nel capoluogo etneo.
Il primo cittadino ha esplicitato un ampio spettro di questioni cardine della città, dando conto di ogni singola attività finalizzata proprio alla “ricucitura” tra il centro e le periferie, più in generale le zone dove si registrano maggiori disagi sociali, non necessariamente solo nelle parti estreme del territorio urbano.
Il sindaco ha preliminarmente evidenziato la mancanza di almeno 500 vigili urbani rispetto alla dotazione organica necessaria e quelli in servizio sono quasi gran parte ultrasessantenni, un buco che impedisce un controllo serrato del territorio, indispensabili per “fare sentire più prossime ai cittadini la presenza delle istituzioni, soprattutto nelle zone più disagiate”.
Il primo cittadino si è soffermato sul lavoro svolto in questi mesi dall’Amministrazione Comunale per realizzare infrastrutture idonee a sostenere uno sviluppo armonico dell’area metropolitana considerato che se Catania conta circa 300 mila abitanti, ogni giorno almeno altrettanti si riversano nella città capoluogo con tutto che ne consegue in termini di difficoltà nell’erogare i servizi ai cittadini. In questo senso il capo dell’Amministrazione comunale etnea ha evidenziato l’assoluta necessità di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina e sciogliere in fretta il nodo ferroviario di Catania con l’interramento della stazione centrale e la rimozione dei binari dalla costa: “un’opera da un miliardo di euro che, se non realizzata, rischia di vanificare quanto si sta facendo per aumentare la velocità ferroviaria dell’intera Sicilia, lasciando inoltre la città di Catania senza il proprio mare occupato da oltre centosessanta anni dalla cintura ferroviaria”.
Trantino ha ricordato, inoltre, l’azione di dialogo e collaborazione operativa con Prefettura, Diocesi, associazionismo e privato sociale per fare fronte comune ai tanti bisogni emergenti, a cominciare da quelli della dispersione scolastica. Riprendendo le parole dell’Arcivescovo di Catania Luigi Renna, Trantino ha ribadito che fin dal suo insediamento ha operato per un’inversione di rotta passando con una politica a modalità di azione passando “dai segni del potere, al potere dei segni“, proprio per avvicinare ai cittadini l’amministrazione della cosa pubblica.
Durante l’audizione il sindaco ha risposto alle domande dei parlamentari sul Pnrr ribadendo che per aprire i cantieri dei Piani Urbanistici Integrati, si aspetta solo il decreto del governo per l’utilizzo dei fondi di sviluppo e coesione, poiché com’è noto i fondi sono stati indirizzati su altre linee di finanziamento: ”Abbiamo circa quindici progetti a Catania nell’ambito di un piano che abbiamo definito ‘sintesi tra margini urbani’ proprio per dare l’idea del valore inclusivo delle opere che si andranno a realizzare”.
Rispondendo a una specifica domanda di uno dei commissari, Trantino ha evidenziato come con il piano Pingua, linea di finanziamento del Pnrr per costruire nuovi alloggi, a Librino si andranno a realizzare 64 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per quanto concerne la sicurezza il sindaco ha più volte evidenziato “la mancanza di agenti di polizia municipale, anche se contiamo con i nostri mezzi purtroppo limitati, comunque entro pochi mesi, di assumerne circa 140 nuovi vigili urbani, comunque insufficienti, anche per essere ausilio prezioso all’impagabile lavoro che ogni giorno svolgono Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, con il coordinamento della magistratura: ”La professionalità e incidenza delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata nel territorio -ha chiosato Trantino- rassicurano anche dai rischi di infiltrazioni mafiose negli appalti, anche se dobbiamo sempre essere molto vigili e utilizzare con rigore i protocolli di legalità che il Comune ha sottoscritto”.
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