Nell’ambito del potenziamento dei controlli nel capoluogo etneo per prevenire e contrastare i reati di natura predatoria disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, i militari del Nucleo Radiomobile hanno denunciato un 20enne catanese per “ricettazione”.
Nello specifico, nel corso del pomeriggio, un giovane catanese ha contattato il Numero Unico di Emergenza 112, riferendo di essere alla ricerca della sua bicicletta elettrica, marca HITWAI modello 20 di colore nero e rosso, dal valore di circa € 2.000, rubatagli una settimana prima.
In particolare il segnalante, disperato per il furto appena subito, precisava inoltre che il mezzo era stato portato via nella notte nonostante fosse stato parcheggiato nel cortile condominiale di casa propria e assicurato con una catena ad un palo dell’illuminazione elettrica, catena che i malviventi avevano lasciato recisa sulla pavimentazione.
Ricevuta la denuncia, sotto il coordinamento dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, sono quindi immediatamente scattate le ricerche da parte delle pattuglie su strada del Nucleo Radiomobile, che forti della loro profonda conoscenza delle dinamiche delinquenziali del territorio, hanno effettuato un vero e proprio rastrellamento delle aree dove potenzialmente si poteva trovare la bicicletta.
Tale operazione, nel giro di alcuni giorni, è risultata assolutamente efficace. L’attenta attività informativa dei Carabinieri infatti, li ha indotti a raggiungere un garage di via Palermo, nel quartiere San Leone, che presentando la saracinesca socchiusa, ha consentito ai militari di scorgere al suo interno la presenza di un giovane, un 20enne del posto, intento a sistemare una bicicletta elettrica, che corrispondeva in tutto alla descrizione fornita dal la vittima.
I Carabinieri a quel punto hanno avvicinato il giovane, che alla domanda dei militari su cosa stesse facendo con quel veicolo, non ha saputo fornire alcuna risposta e si è subito agitato, lasciando chiaramente presumere che ci fosse qualcosa di sospetto.
Ovviamente non ci è voluto molto per i militari per accertare che quella davanti a loro era la bicicletta rubata, che è stata pertanto recuperata e restituita al proprietario, che commosso ha espresso la sua forte gratitudine nei confronti dei militari.
Il 20enne dovrà quindi rispondere dell’accusa di ricettazione e fornire spiegazioni su dove avesse preso quel velocipede rubato.
L’attività in esame si inserisce nel solco della mirata campagna di contrasto ai furti di parti di autovetture o motoveicoli, avviata dal Comando Provinciale di Catania dal gennaio dello scorso anno, e ancora pienamente in corso, con risultati operativi sicuramente significativi.
I militari dell’Arma infatti, dopo aver “passato al setaccio”, sia in città che in provincia, diversi autodemolitori, officine e auto-ricambisti, alcuni dei quali assolutamente abusivi o non perfettamente in regola, hanno finora operato 8 arresti in flagranza e 29 denunce a piede libero, contestando in alcuni casi anche violazioni in materia ambientale, connesse alla gestione e smaltimento dei rifiuti speciali.
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