Operazione “Gioiello”. Oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, che con il supporto dei reparti specializzati, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale del Capoluogo etneo, a carico di 9 indagati (5 in carcere, 1 applicazione degli arresti domiciliari, 1 obbligo di presentazione alla p.g. e di permanenza in casa in orario notturno, 2 obbligo di dimora e di permanenza in casa in orario notturno), accusati a vario titolo di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio”.
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, ha consentito di individuare un gruppo criminale particolarmente attivo sul territorio etneo, specializzato nella commissione di furti in abitazione, che tra l’Aprile 2019 ed il Dicembre 2021, avrebbe messo a segno ben 12 colpi in diversi Comuni della Provincia catanese, accaparrandosi introiti illeciti per oltre € 120.000,00.
Individuati anche i canali della ricettazione dei vari “bottini”, consistenti per lo più in oggetti preziosi e monili in oro, realizzata grazie alla complicità di due fratelli, titolari di una gioielleria di Catania (destinatari anch’essi di misura cautelare), che si premuravano anche di ripulire la refurtiva da pietre e da possibili altri inserti non di loro interesse, per rendere più difficoltoso un possibile riconoscimento da parte delle vittime.
Il 16 gennaio 2024, in esito ad indagini coordinate da questa Procura Distrettuale, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale etneo, nei confronti di 9 persone, in relazione ai reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio.
Le indagini, coordinate, nel periodo compreso tra giugno e dicembre 2021, da questo Ufficio ed eseguite dalla Stazione Carabinieri di San Giovanni La Punta, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come, nell’ambito territoriale dei comuni di Catania, Gravina di Catania, San Giovanni la Punta, Sant’Agata Li Battiati e Tremestieri Etneo, operasse un gruppo di soggetti dediti alla commissione di furti in abitazione, asseritamente capeggiati dal 37enne catanese PASSALACQUA Carmelo. In particolare, in esito all’attività investigativa sono state ricostruite non solo le modalità dei furti, ma anche la successiva collocazione della refurtiva, consistente per lo più in oggetti preziosi e monili in oro, presso i ricettatori, individuati nei titolari di una gioielleria catanese, i due fratelli Salamone, destinatari anch’essi di misura cautelare proprio per il ruolo che avrebbero svolto,
Le indagini, sviluppate sia mediante attività tecniche, sia attraverso i tradizionali approcci investigativi come i pedinamenti degli indagati, hanno tratto spunto da un furto perpetrato il 5 giugno 2021 in un appartamento di San Giovanni La Punta, avendo i militari, in quel frangente, grazie alla fattiva collaborazione di una vicina di casa, testimone oculare, accertato tanto l’identità di colui che durante l’azione criminosa, avrebbe svolto la funzione di “palo”, individuato poi nella persona di SPATICCHIA David Cristian, quanto quella di colui che sarebbe stato l’autore materiale dell’apprensione dei beni dall’abitazione della vittima, raggiunta dallo stesso arrampicandosi su una grondaia, individuato in PASSALACQUA Carmelo.
Ai medesimi è inoltre attribuita la partecipazione ad un analogo fatto delittuoso commesso 14 giorni dopo, il 19 Giugno 2021, in danno di un’abitazione di San Giovanni La Punta, ritenendo gli investigatori, grazie alla visione delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area, che gli stessi SPATICCHIA e PASSALACQUA sarebbero stati autori anche di tale furto.
Impulso determinante alle attività investigative si è avuto il 30 Giugno 2021, allorchè a seguito di un doppio furto in abitazione realizzato in San Giovanni la Punta, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, in esito alla disamina delle videoregistrazioni delle telecamere presenti in loco, i militari hanno potuto rilevare l’autovettura, una Opel Corsa nera, utilizzata dalla banda, per compiere i reati e da questo dato poi risalire a colui, ZAPPALA’ Emanuele, che l’avrebbe noleggiata proprio per portare a termine i due fatti criminosi.
A quel punto, ricostruendo il percorso seguito dall’automobile dopo i furti, si è passati ad accertare chi fossero i soggetti che sarebbero stati coinvolti nella successiva fase della ricettazione, individuando una gioielleria di viale Mario Rapisardi gestita da due fratelli catanesi, SALAMONE Vincenzo e SALAMONE Grazia a cui si attribuisce il ruolo di coloro che, dopo essersi accertati dell’autenticità dell’oro, avrebbero provveduto a ripulire i monili da pietre e da possibili altri inserti non di loro interesse, per rendere più difficoltoso un possibile riconoscimento da parte delle vittime, per poi procedere, dopo la pesa al “netto”, al pagamento in contanti in favore degli autori dei furti.
Nel complesso, sono stati contestati agli odierni indagati 12 furti in abitazione, che hanno approssimativamente fruttato alla banda introiti per € 120.000, quale provento sia della vendita dei monili trafugati, sia di altri oggetti di valore quali borse da donna griffate, zaini, televisori e personal computer portatili.
Ampiamente ricostruito il modus operandi dei furti, tutti eseguiti con le medesime modalità, secondo una scansione consolidata:
• sopralluogo nei condomini di possibile interesse;
• individuazione di quello che sarebbe stato l’appartamento da predare, scelto anche in base alla facilità di accesso, con specifico riferimento a quelli serviti da balconi con porte finestre;
• verifica, suonando il citofono, dell’assenza di persone all’interno dell’abitazione prescelta;
• introduzione, dopo l’effrazione degli infissi, all’interno delle case da depredare;
• blocco delle porte d’ingresso con sedie e mobili al fine di rendere difficoltoso un eventuale improvviso rincasare dei proprietari e così agevolare la fuga.
A riscontro del quadro indiziario, vi è stato, il 20 dicembre 2021, l’arresto in flagranza, con correlato rinvenimento di refurtiva, quali oggetti preziosi di varia natura , tra cui orologi per un valore di € 15.000 e di € 4.600 in contanti, nonché di arnesi atti allo scasso e di un flex ,operato dai Carabinieri di San Giovanni la Punta a seguito del furto in un appartamento ubicato nel quartiere di San Giovanni Galermo, da parte di 4 degli indagati, ovvero di PASSALACQUA Carmelo Silvestro, SCUDERI Pasquale, STURNIOLO Massimo Luigi e ZAPPALA’ Emanuele, atto che di fatto ha bloccato il progredire dell’attività delittuosa.
Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto le seguenti misure poi eseguite in data odierna.
Per:
1. PASSALACQUA Carmelo Silvestro, 37 anni;
2. SCUDERI Pasquale, 55 anni;
3. SPATICCHIA David Cristian, 39 anni;
4. STURNIOLO Massimo Luigi, 51 anni;
5. ZAPPALA’ Emanuele, 45 anni;
la misura della custodia cautelare in carcere.
Per SALAMONE Vincenzo, di anni 72, la misura degli arresti domiciliari .
Per SALAMONE Grazia, di anni 79 la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e di permanenza in casa in orario notturno.
Per DI GUARDO Paolo Carmelo Simone di anni 30 e TOSTO Claudio di anni 41, la misura dell’obbligo di dimora e di permanenza in casa in orario notturno.
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