Il Monk Jazz Club di Catania nella nuova sede di Palazzo Sammacca del Murgo è il palcoscenico più intimo e più amato dai jazzofili della Sicilia orientale. Venerdì 15 dicembre, alle 21.30, e sabato 16 dicembre, alle 19 e alle 21.30, un ritorno gradito in Sicilia per gli amici del Monk. Parliamo del contrabbassista Furio Di Castri ascoltato la scorsa estate insieme con Paolo Fresu, Dino Rubino e Luca Barbarossa nella rassegna estiva “Jazz in vigna” a Santa Venerina.
Nel jazz club di piazza Scammacca 1 a Catania, Di Castri suonerà con Dino Rubino al piano e al flicorno, Giuseppe Asero al sassofono contralto e Mattia Barbieri alla batteria. I quattro musicisti riprenderanno “Easy to love”, progetto discografico del 1987 del compianto sassofonista Massimo Urbani condiviso allora con Di Castri, Luca Flores al piano e Roberto Gatto alla batteria, disco che negli anni è diventato un punto di riferimento per moltissimi musicisti: «Un disco che ha segnato indelebilmente la storia del jazz italiano» commenta Rubino, che è anche direttore artistico del Monk.
Nato a Milano nel 1955, Di Castri ha iniziato lo studio della musica come trombettista, passando poi al basso elettrico e al contrabbasso. Registra il suo primo disco nel 1973 a 17 anni (“Dedalus” su Trident rec.). Dopo un anno vissuto in Tunisia, nel 1978 si stabilisce a Roma dove inizia a suonare nei gruppi di Maurizio Giammarco e di Massimo Urbani. Dal 1979 diventa uno dei contrabbassisti italiani più richiesti e suona a fianco di grandi nomi come Chet Baker, Art Farmer, Freddie Hubbard, Kenny Clark, Enrico Pieranunzi, Al Grey, Franco d’Andrea, Enrico Pieranunzi e tanti altri. Negli Anni ‘80 è stato partner regolare del quartetto di Enrico Rava e del trio di Michel Petrucciani. Dagli Anni ’90 in poi ha suonato accanto a Richard Galliano, Paul Bley, John Surman, John Taylor, Paolo Fresu, Kenny Wheeler, Michael Brecker, Dave Liebman, Andy Sheppard, John Scofield, e tanti altri. Dal 1990 insegna contrabbasso e ensemble alla Fondazione Siena Jazz.
Dal 2000 si esibisce anche con propri progetti e si dedica alla composizione di musiche per laboratori orchestrali, performance di danza, teatro, arte e sonorizzazioni di testi letterari – tra cui le collaborazioni con Peppe Servillo, Lella Costa, David Riondino, Piergiorgio Oddifreddi, Valter Malosti, Sosta Palmizi, Stefano Arienti, Pilar Gomez Cossio. Dopo avere insegnato nei conservatori di Sassari e Parma, dal 2000 è direttore del dipartimento di jazz del Conservatorio di Torino e insegna al Conservatorio di Genova.
Dal 2012 al 2016 è stato ideatore e direttore artistico del Torino Fringe Jazz Festival. Nel 2017 e 2018 ha ideato e diretto il Fringe Jazz festival di Firenze. Ha inciso più di 200 dischi – di cui 20 come leader o co-leader – ed ha eseguito concerti e tournèe in tutta Europa oltre che in numerosi Paesi del mondo. La stagione 2023 del Monk Jazz Club di Catania termina il 22 e 23 dicembre con i concerti del clarinettista trapanese Nicola Giammarinaro e del fisarmonicista nisseno Roberto Gervasi.
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