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Stretta ai parcheggiatori abusivi, Daspo urbano per 3 a Catania

Tutti i destinatari della suddetta misura di prevenzione sono stati segnalati agli organi competenti ai fini della sospensione/revoca del Reddito di Cittadinanza

Continua incessante l’azione di contrasto della Questura di Catania, in perfetta sinergia con le altre forze di Polizia, al fenomeno dei parcheggiatori abusivi.

Nel decorso mese di novembre il Questore di Catania ha emesso 3 provvedimenti di Divieto di Accesso nel Centro Urbano “D.A.C.Ur.” inibendo a tre recidivi parcheggiatori abusivi di continuare a svolgere questa attività illecita che, di fatto, impedisce il regolare deflusso del traffico veicolare, oltre a determinare un turbamento della sicurezza e tranquillità pubblica nella zona adibita a parcheggio.

I provvedimenti sono stati emessi, in particolare, nei confronti di un cittadino straniero che, oltre ad esercitare illecitamente la citata attività in questa Piazza Carlo Alberto, si è reso responsabile anche di tentata estorsione nei confronti di un utente che stava parcheggiando la propria autovettura. All’uomo, che è stato denunciato all’autorità giudiziaria per tentata estorsione, è stato vietato per 12 mesi di accedere in Piazza Carlo Alberto e nelle vie limitrofe.

Un secondo Divieto è stato emesso nei confronti di un altro parcheggiatore abusivo, già destinatario di precedente D.A.C.Ur., al quale è stato vietato, per 24 mesi, di accedere nelle zone di parcheggio insistenti su via Carlo Felice Gambino e sulle vie limitrofe

L’ultimo provvedimento è stato emesso nei confronti di un parcheggiatore abusivo che esercitava in piazza Europa. Il Divieto di accesso, della durata di 12 mesi, ha riguardato, oltre Piazza Europa, le aree di via Asiago, via Zoccolanti, via Messina, viale Alcide de Gasperi, corso Italia, viale Africa.

Tutti i destinatari della suddetta misura di prevenzione sono stati segnalati agli organi competenti ai fini della sospensione/revoca del Reddito di Cittadinanza, ovvero ai fini della valutazione della concessione del supporto per la formazione ed il lavoro o dell’assegno di inclusione, rischi a cui potrebbero incorrere quanti continueranno a perseverare in questa condotta illegale.


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